A Ceriano l’area cani intitolata a Totò, l’affondo di Morelli: “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”

CERIANO LAGHETTO – Riceviamo e pubblichiamo la nota dI Gianfranco Morelli esponente di Italia Viva e presidente del consiglio comunale di Solaro.
Il comune di Ceriano Laghetto ha appena pubblicata una delibera di giunta del settembre scorso con la quale intitola una serie di strade, piazze, parchi e spazi comunali ad altrettante personalità ed eventi della politica, della cultura, dello sport, della storia, dell’arte e dell’imprenditoria.
A parte che intitolare un parco a Giuseppe Brollo nella frazione che già da una settantina di anni porta il suo nome, mi sembra come omaggiare l’Ad della Ferrero con una confezione di Nutella, per il resto nulla da eccepire sui nomi selezionati tra i quali spicca per originalità quello del principe Antonio de Curtis, in arte Totò.
E se dovesse risultare piacevolmente sorprendente che un’amministrazione, espressione di quella Lega che un tempo incitava alla cacciata dei meridionali dalla padania, oggi celebra il simbolo, la maschera artistica, umana e tragicomica del sud, riconosciuta e celebrata in tutto il mondo, per cambiare idea basta osservare quale posto del comune di Ceriano Laghetto gli viene dedicato: il “Fido park Brollo”, cioè lo spazio dove si portano i cani a fare i loro bisogni.
Avessero pensato una cosa del genere a Napoli, si sarebbe pure potuto aprire un dibattito sull’autoironia partenopea ma l’autoironia sono legittimati a farla i diretti interessati e non quelli che fino a ieri andavano a scrivere frasi come quella rimasta per anni sul muro di un’edicola sacra tra Saronno e Rovello: “Prendi un bastone e ammazza un terrone”.
E se può sembrare che stia insinuando che quello destinato al principe Antonio de Curtis dagli amministratori di Ceriano Laghetto, più che un omaggio sia un oltraggio, allora mi corre l’obbligo di citare un altro illustre personaggio a cui hanno intitolato la sala polivalente del Comune, il sen. Giulio Andreotti del quale è universalmente nota la massima secondo cui a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca sempre.Oppure esclamare col grande Totò: cari leghisti Cca nisciun è fesso!