“Tra i binari”: Mazzucotelli (Comitato viaggiatori Tpl Saronno) e la città a misura delle persone: un percorso lungo

SARONNO – L’appuntamento mensile con Andrea Mazzucotelli del Comitato viaggiatori Tpl Saronno
Nelle ultime settimane, il tema della viabilità nella città di Saronno è stato oggetto di discussioni e polemiche:
- La conclusione dei lavori per la nuova via Roma nel tratto tra via Manzoni e via Guaragna ha comportato per alcuni giorni il blocco del traffico automobilistico, sia per quanto riguarda gli stalli posti in prossimità degli Esercizi Commerciali, sia per i residenti;
- Il progetto stesso prevede una certa riduzione dei parcheggi complessivi (sosta libera -84, disco 1 h -19, disco 2 h +11, disco 4 h +53, residenti +15, disabili +2, n°2 aree carico / scarico; totale ‑22);
- La gara ciclistica “Gran Premio Criterium U23 Città di Saronno” svoltasi il giorno 16 ottobre 2021 ha reso necessaria la chiusura di alcune delle principali arterie stradali della città, in particolare via Caduti della Liberazione, fondamentale per il traffico di attraversamento e anche percorsa dai servizi pubblici urbani ed extraurbani; via Primo Maggio / via Legnanino, con isolamento dell’autostazione.
Al di là dei disagi sulla circolazione stradale, risultati gravi ma comunque limitati a un determinato intervallo di tempo, seppur con preavviso – e la solidarietà da parte dei pendolari del treno, che sono abituati a disservizi, blocchi, attese quasi quotidiani, è evidente – il principale tema è stata la possibile correlazione tra blocco delle strade, numero di parcheggi e fatturato degli Esercizi Commerciali a Saronno.
Questo deriva, probabilmente, dalla considerazione che la presenza di un forte flusso veicolare incentivi la visibilità degli Esercizi, oltre che il loro agevole raggiungimento, e quindi il giro d’affari. Al contrario, la mancanza di sufficiente capacità per le automobili porterebbe inevitabilmente all’estinzione di ogni prospettiva di sviluppo. Questo è un concetto che ha una sua logica e credibilmente anche reali riscontri. Ma associare lo sviluppo economico al traffico automobilistico è la logica migliore? In una città come Saronno che, al pari di tanta provincia italiana, ha un centro storico risalente a centinaia di anni fa con strade di accesso giustamente pedonalizzate o comunque anguste? Dove si registrano record negativi per la mortalità da particolato? In un’epoca nella quale la mobilità sostenibile è uno dei temi più dibattuti?
D’altra parte, mentre a Milano l’ormai storica pedonalizzazione del centro storico più nobile non ha assolutamente impedito l’afflusso quotidiano di cittadini di tutto il mondo ad attività commerciali di assoluto prestigio, il Comune di Parigi ha l’obiettivo deliberato di eliminare circa 70 mila stalli (oltre 50%) per la sosta in superficie.
Crediamo che un cambio di prospettive da parte di Amministratori, Cittadini e Utenti, accompagnato da una consona pianificazione economica pubblica possa contribuire al benessere di tutti, oltre che dell’Ambiente.
A livello comunale, la pista ciclabile di via Roma non dovrà rimanere un caso isolato. Le ciclabili, da realizzarsi con i migliori standard costruttivi e nel rispetto delle vigenti normative, devono fare rete ed essere accompagnate da velostazioni nei principali nodi di interesse (in particolare le scuole). I servizi di Trasporto Pubblico Locale devono essere cadenzati, integrati e operativi sette giorni su sette; le coincidenze appositamente studiate sia a livello di orari (tempo) sia a livello urbanistico e architettonico (spazio); gli Enti Pubblici di ogni livello devono abituarsi, ciascuno per le proprie specifiche competenze, a lavorare insieme per garantire il progressivo successo di un sistema che, nel suo complesso, risulti attrattivo per i cittadini. Peraltro, a questo proposito, non è chiaro quali contatti vi siano stati tra il Comune di Saronno e le Agenzie TPL, non solo la “nostra” di Varese ma anche quella “esterna” di Milano e Monza che pure gestisce la maggior parte delle linee extraurbane sul nostro Territorio, per coordinare e comunicare all’utenza le deviazioni di percorso necessarie a causa della Criterium. E poi naturalmente c’è l’immagine… Gli orari dei servizi urbani appesi con lo spago, le panchine sfondate (ove presenti), i cartelli obsoleti e stinti certamente non valorizzano e non rendono attrattive le fermate dei bus.
Ultimo ma non ultimo, la Nostra Città deve essere guarita dal traffico di attraversamento che crea inquinamento e disagi quotidiani senza portare valore aggiunto.
Tuttavia, come per il funzionamento di una coppia di ingranaggi, anche i Cittadini possono dare il proprio contributo: fare lo sforzo, prima di salire fatalmente in automobile, di verificare che per il proprio percorso e per le proprie necessità non sia adeguata la bicicletta oppure non esista una soluzione TPL (suggeriamo di tenere d’occhio gli ottimi servizi “Google Transit”, “Muoversi in Lombardia” e l’app “Transita”) e, solamente qualora il vantaggio dell’automobile risulti schiacciante, rassegnarsi alla guida. Questo non farà scomparire il traffico dall’oggi al domani (irrealistico) ma consentirà di ridurlo al minimo invertendo da subito una tendenza. Gli Enti Pubblici non intendono spendere un centesimo per potenziare servizi TPL sottoutilizzati (“non ci sono i flussi”); quindi utilizzare l’esistente, per difficoltoso che sia – d’altra parte i Comitati dei Viaggiatori esistono per questo motivo – è premessa fondamentale all’esigere futuri potenziamenti. La situazione opposta, come purtroppo noto, si verifica negli orari di punta con i flussi di studenti: stabilizzare il sistema, consentendo un maggiore utilizzo da parte di tutta la popolazione per tutta la giornata, insieme ai biglietti integrati, tramite i quali la tariffa di accesso alle tratte principali paga anche una quota a copertura dei servizi meno gettonati, apre nel medio-lungo periodo a una migliore resa economica rendendo più agevole potenziare i servizi e alleggerendo così i sovraffollamenti ove avvengono.
L’obiettivo finale, da raggiungere per gradi ma che richiede un impegno collettivo da subito, è evolvere dal modello novecentesco di città a misura di automobile a quello che possiamo definire ottimisticamente “2030” o “2050” in cui ogni Cittadino potrà scegliere liberamente e consapevolmente la modalità più vantaggiosa per sé e sostenibile, e gli stessi Esercenti otterranno un vantaggio dalla nuova mobilità, se non altro per il fatto di avere una maggior quota di clientela ciclo-pedonale, meno stressata dalla guida, più “lenta” e più attenta ai prodotti e ai servizi in esposizione; inoltre, liberare le città dalle superfici dedicate alle automobili agevolerà l’organizzazione di nuovi Eventi o Attività diffusi sul Territorio che siano ulteriormente catalitici per il Commercio, settore che ben sappiamo essere vitale per una Città come Saronno.