“Comportamenti esasperanti delle donne?” Della Monica (Pd) commenta il caso Palombelli

SARONNO – “Non si può rimanere in silenzio di fronte al commento di Barbara Palombelli. Da gennaio 2021 ad oggi in Italia sono state 48 le vittime di femminicidio, nell’Unione Europea c’è una vittima ogni sei ore. Pertanto, la prima cosa che mi viene da dire è che quando uno non sa quello che dice farebbe meglio a stare zitto, come suggeriva Collodi, soprattutto se è una persona ha un impatto sociale”.
Inizia così la nota di Michela Della Monica membro del direttivo del Pd sulle dichiarazioni della conduttrice di Forum che parlando di femminicidi si è chiesta “Questi uomini erano completamente fuori di testa oppure c’è stato un comportamento esasperante anche da parte delle donne?”
“Fatico a credere che una giornalista possa aver detto che forse questi uomini sono stati provocati. È un’affermazione, per quanto mi riguarda, inaccettabile, perché giustifica in qualche modo “il provocato”, minando le basi di una società civile; ognuno è responsabile delle proprie azioni, nessuno ti spinge a fare del male, sei tu che lo decidi. Mi dispiace molto che Barbara Palombelli, abbia sorvolato sul problema culturale alla base del femminicidio. Nessun accenno a una cultura di violenza e sopraffazione dilagante, di materialismo esasperato e di oggettificazione.
Continuiamo a vivere in una società patriarcale in cui il potere, quando non si sa accettare l’uguaglianza, viene affermato con la violenza, psicologica e fisica.
La gran parte dei femminicidi avviene nell’ambito della famiglia, nella sfera affettiva, e mi dispiace che Barbara Palombelli si sia fatta sfuggire l’occasione di parlare di come meglio prevenire questi comportamenti e arginarli con l’educazione all’affettività fin da tenera età, con diffuse e serie strutture di sostegno per uomini che vivono un disagio psicologico, e per donne che si trovano in situazioni di abuso.
Mi dispiace che non si sia parlato di come nessuno si vada a cercare queste situazioni, ci si ritrova dentro e basta, perché non si è preparati a vedere i primi segni di una relazione di abuso e poi non si è neanche sostenuti nei momenti in cui finalmente ci si accorge di questi segni. Si ha paura.
Paura del dopo, del giudizio, delle ritorsioni, di non farcela da sole. Molto spesso, ancora oggi, le donne che denunciano situazioni di questo tipo vengono messe in difficoltà, si chiede loro di pensarci bene, perché magari ci sono dei figli, se vale la pena fare una denuncia, se sanno a cosa andranno in contro… e in qualche modo vengono lasciate sole, come sicuramente sono state lasciate sole le vittime dei femminicidi”
18092021