Trading online: ecco gli asset da tenere d’occhio per investire nel post Covid

Attualmente i mercati finanziari si trovano in una situazione di stallo, in attesa di capire cosa potrà succedere alle quotazioni dei vari asset appena ci si sarà lasciato alle spalle definitivamente tutto ciò che è legato alla gestione del Covid. I driver che attualmente catalizzano l’attenzione degli addetti ai lavori sono ben chiari e fortemente connessi fra loro: il rimbalzo delle economie che segue il processo di normalizzazione dopo lo shock causato dalla pandemia; le conseguenti spinte inflazionistiche innescate soprattutto dall’aumento dei prezzi di alcune materie prime e da una ritrovata predisposizione al consumo; l’azione delle banche centrali che devono decidere se ritirare gli stimoli per non rischiare di fronteggiare un scenario iperinflattivo o mantenerli per non vanificare l’attuale fase di recovery.
Le opinioni degli analisti sul cambio Euro Dollaro
Le valutazioni degli analisti, e in particolare quelle degli esperti del sito tradingonline.blog, tendono a confermare la fase di attesa sulle principali asset classe. Ad esempio, secondo le opinioni di trading online, aspettando il primo Banchiere Centrale che faccia una mossa sui tassi, la major Euro Dollaro continua a muoversi da ormai un anno all’interno di un’ampia area di congestione, compresa tra 1,16 e 1,22.
In questo scenario è possibile individuare una serie di indizi che farebbe presagire ad un rafforzamento del dollaro: uno di carattere tecnico -la formazione di una figura di inversione proprio a cavallo degli ultimi mesi- e uno di carattere fondamentale -l’economia USA è quella che al momento mostra più di altre segnali di robustezza e la Fed dovrebbe essere la prima a partire con il tapering-. Tuttavia, gli investitori sembrerebbero non voler assumere posizioni di lungo periodo prima della manifestazione di un chiaro segnale.
Investimenti: le opportunità sul petrolio
Sul fronte Petrolio, in ambito materie prime, la sostanza non cambia: dopo una lunga fase laterale a cavallo dell’ultimo trimestre 2020 e la prima metà del nuovo anno, il greggio aveva trovato la forza di rompere gli indugi ed attaccare con decisione i 70 Dollari al barile.
Ma anche in questo caso, mancando spunti rialzisti, le prese di beneficio hanno spinto i prezzi di nuovo a ridosso della congestione appena rotta. Inoltre, a rimescolare le carte, un altro fattore molto importante: osservando la forward curve WTI dei contratti futures, si può notare come ci si trovi in una situazione di backwardation, cioè il prezzo della scadenza attuale del contratto è superiore rispetto a quelle future, mentre solitamente è il contrario -curva in contango-; un’altra anomalia che invita alla prudenza e all’attesa.
Trading di breve termine con i CFD
Per investire comunque con profitto su questi asset nel post Covid, senza dover attendere la conferma di pattern di lungo periodo, è possibile adottare una strategia di breve termine, speculando su piccole oscillazioni di prezzo. Una modalità per implementare questo tipo di strategia è rappresentato dall’operatività sui CFD offerta dai broker online che, attraverso i Contratti per Differenza, permettono di negoziare la replica sintetica del prezzo di diversi sottostanti come ad esempio indici, azioni, criptovalute o materie prime.
Sottoscrivere un conto presso tali intermediari è abbastanza semplice, poiché non sono previsti costi di mantenimento e il capitale richiesto, per poter iniziare a negoziare, è molto contenuto. Quindi, una volta effettuata la registrazione, l’utente può utilizzare la piattaforma operativa che permette di gestire gli ordini e analizzare i grafici delle varie attività finanziarie. Naturalmente il fulcro di una strategia di breve termine è rappresentato dalla leva finanziaria e dallo short selling.
L’operatività al margine, infatti, permette di aumentare la size dei propri trades, mentre, vendendo allo scoperto uno strumento finanziario, si può trarre vantaggio anche dal deprezzamento dello stesso. Molti trader addirittura sviluppano il processo di investimento nell’arco della stessa seduta, flattando le posizioni aperte prima delle chiusure dei mercati. Con questo accorgimento non solo si evita di rimanere esposti dopo la conclusione delle contrattazioni, ma si riducono anche i costi overnight per il mantenimento delle posizioni.