“Come va Saronno?”, Tu@: “Plauso a Saronno Amica. Da migliorare la partecipazione. Ospedale? Battaglia di tutti”
SARONNO – Oggi è Tu@Saronno lista civica di maggioranza a rispondere alle domande di “Come va Saronno?” il momento di riflessione e analisi lanciato da ilSaronno nel periodo estivo per fare il punto della situazione degli ultimi mesi in città e delle priorità per la ripartenza.
Ecco le risposte alle 5 domande
Due cose per cui Saronno merita un plauso in questo 2021 e due cose per cui la rimanderesti a settembre
Tra le cose migliori viste a Saronno in questi mesi va senz’altro messa Saronno Amica che, in un momento molto difficile come questo per tutte le complicazioni legati al Covid-19, è una bella testimonianza di “auto aiuto” da parte di un gruppo di saronnesi verso gli altri concittadini. È partita con i tamponi, oggi si occupa di rispondere soprattutto a domande sui vaccini, domani sul green pass. Il bello, comunque, è il rapporto di vicinanza che i volontari – oltre 40, tutti operanti a titolo gratuito – cercano d’instaurare con chi telefona, richiamando chi ha bisogno di aiuto perché non in grado di cavarsela da solo. È un modello da seguire per situazioni future in cui amministrazione e cittadini decideranno di lavorare insieme e vediamo dove porterà. Altra cosa molto positiva è il nuovo volto di via Roma, che si sta pian piano concretizzando e che sta lì a dimostrare non solo che un’alternativa che salvasse gli alberi fosse percorribile ma anche che i cittadini hanno sempre gli strumenti per determinare le scelte in città. Certo, poi serve un’amministrazione con la giusta sensibilità…
A settembre, invece, Saronno ci finisce per le tante soluzioni immobiliari, legate a una visione del passato, che vediamo oggi concretizzarsi e che non piacciono più a nessuno. 12 anni fa T@S era l’unica forza politica a parlare di ambiente in maniera pervasiva e a chiedere un Pgt che avesse regole più stringenti di quelle che poi sono state approvate. Oggi il clima è molto cambiato e la cosa ci rende felici, ma devono cambiare anche gli strumenti normativi, altrimenti è difficile disegnare una città diversa. Letteralmente a settembre, poi, ci vanno le politiche di partecipazione dei cittadini, che sono in carico proprio a T@S: tra incombenze normative, progetti importanti da avviare e definire e restrizioni dovute al Covid-19 non siamo ancora riusciti a mettere in campo nulla di significativo e di questo ci prendiamo la responsabilità. Proprio per questo, nel corso dell’estate lavoreremo insieme alle altre forze di maggioranza per arrivare in autunno con delle proposte concrete. Gli incontri della campagna elettorale passata e quanto avvenuto al Matteotti possono essere dei modelli, ma chiaramente bisogna affrontare la questione – che è complessa – in maniera più ampia.
L’Amministrazione e il consiglio comunale usciti dall’ultima tornata elettorale lavorano a pieno regime. In questi mesi non sono mancati gli scontri, le crisi e i colpi di scena. Quali sono state le sorprese, quali i punti di forza e quelli di debolezza?
Amministrare una città come Saronno è un compito non banale, nonostante le semplificazioni che spesso leggiamo. T@S nasce un anno dopo il PD, nel 2008, e oggi è una delle forze di maggioranza di più lunga esperienza, oltre che probabilmente la lista civica con la storia amministrativa più longeva nella nostra città, visto che puntiamo serenamente al 2025. È chiaro che nel frattempo molte persone si sono avvicendate nella lista (come per esempio le nostre due consigliere comunali Nourhan Moustafa e Francesca Rufini, che sono a pieno titolo la vera “sorpresa” in positivo delle ultime elezioni), ma l’esperienza maturata ci ha permesso di affrontare tutto sommato serenamente i momenti di difficoltà che ci sono stati, con la consapevolezza che il percorso che siamo facendo è una maratona di 5/10 anni, non i 100 metri.
La nostra è una coalizione ampia per cui è inevitabile che ci possano essere visioni differenti, anche se il programma sottoscritto è uno e la sensibilità su tanti temi è la stessa, con grande naturalezza. Il fatto di avere una fortissima componente civica, poi, rappresenta un grande punto di forza perché permette un approccio alle questioni non ideologico, così come la presenza di tantissime persone “nuove” ci ha consentito di partire “da zero” nella costruzione delle relazioni, che sono la cosa più importante in una squadra. Questo è stato anche, in questi mesi, il punto più fragile: la maggioranza ha lavorato tantissimo, impegnandosi in una serie infinita d’incontri e riunioni, ma l’obbligo di fare tutto in call per mesi ci ha impedito di relazionarci in maniera più naturale “a microfoni spenti”. Ci sarà modo di migliorare sulle relazioni personali, sul fatto d’incontrarsi, di conoscersi, di capirsi dentro e fuori la politica. Se in questo saremo bravi, daremo un grande valore aggiunto a questa squadra amministrativa che ha davvero tanta voglia di fare bene e che è molto, molto legata al tessuto sociale e culturale della città.
Le sfide di quest’inizio estate sono state l’ospedale, con la riforma sanitaria in corso, la sicurezza e la ripartenza post Covid… come si è mossa Saronno?
Dal punto di vista dell’attrezzarsi contro il Covid-19 senz’altro Saronno si è mossa molto bene e di questo bisogna dare merito soprattutto al sindaco Augusto Airoldi, che si è impegnato fin da subito e in prima persona per la campagna informativa che ancora oggi è visibile in città, per l’hub dei tamponi all’ex-Bocciodromo, per la già citata Saronno Amica, per la creazione di un hub vaccinale, che non era scontato potesse esistere a Saronno. L’Amministrazione ha poi cercato di supportare attraverso i servizi alla persona e in ogni ambito possibile chi si è trovato in difficoltà, e dovrà continuare a farlo, dato che superata l’emergenza sanitaria arriverà – presumibilmente e purtroppo – quella economica. L‘Amministrazione ci sarà, comunque, insieme ovviamente al tessuto associazionistico della nostra città, che è un valore inestimabile.
Sull’ospedale, invece, la battaglia è lunga e non dipende solo da noi. Serve un’azione condivisa anche con i sindaci degli altri comuni, attraverso un percorso che Airoldi ha impostato bene ma che ancora deve portare a risultati concreti. È importante che anche le forze di centrodestra del territorio – Lega in testa – concorrano al mantenimento dell’ospedale di Saronno come presidio di primo livello. Al di là delle schermaglie politiche a mezzo stampa, serve che questa battaglia la si combatta assieme. Tutti.
Cosa inseriresti tra le priorità dell’agenda cittadina a settembre?
Negli ambiti di cui siamo responsabili partecipazione e sicurezza stradale, un altro tema su cui serve un percorso molto lungo, soprattutto culturale. Anche in questo caso, rispetto a 12 anni fa, la sensibilità è cambiata: oggi le persone vogliono percorsi ciclabili sicuri e collegati e un ambiente più sano in cui muoversi con i propri cari, a cominciare dai più piccoli. Ascoltando i cittadini potremo capire in che modo concretizzare delle azioni che possano fare da progetto pilota per cambiare la mobilità – e quindi il modo di viverle – di alcune zone critiche saronnesi.
Recovery fund: l’Amministrazione è al lavoro per ottenere fondi per rilanciare la città: su cosa si dovrebbe investire nel lungo periodo?
Sul lungo periodo il tema è sempre l’ambiente, che poi vuol dire non solo un netto miglioramento della salute e della qualità della vita ma anche opportunità lavorative. Saronno ha l’opportunità di mettere in campo un progetto magniloquente che ne cambi il destino per il prossimo secolo, perché non va dimenticato che, oltre a quello che potrà mettere in campo l’Amministrazione, arriveranno in città sia il Museo Innovativo dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, nell’area ex-Isotta, sia – come annunciato recentemente all’interno del progetto regionale FILO – il nuovo centro direzionale di Trenord. Parliamo di portare in città non solo circa 1200 persone tra studenti e docenti e 300 nuovi lavoratori (con 100 posti di lavoro creati ex-novo) ma anche tutto l’indotto economico, culturale e sociale. La Saronno che abbiamo davanti ha tutto il potenziale per rilanciarsi nella cultura, nel lavoro, nell’attrattività, nelle forme d’intrattenimento, nelle proposte commerciali. Una vitalità che vuol dire anche maggiore sicurezza. È una sfida grandissima della quale serve avere consapevolezza e che rappresenta per noi una fortissima motivazione affinché l’Amministrazione di cui facciamo parte possa lavorare nella maniera migliore non solo per il presente ma soprattutto per il futuro di Saronno e dei saronnesi.