Pneumatici economici, ci dobbiamo fidare?

Negli ultimi tempi, più che mai, l’esigenza di risparmiare porta gli italiani a fare acquisti con maggiore attenzione ai dettagli del prodotto che si sta per comprare e, soprattutto, al prezzo. Il mercato degli pneumatici non sfugge a queste dinamiche e sempre più persone, quando si trovano di fronte alla necessità di cambiare le gomme della propria auto, provano in ogni modo ad orientarsi nella giungla dei costi, degli sconti e delle promozioni presenti in quel momento, ma talvolta ne escono talmente frastornate da non arrivare alla scelta più opportuna.
La domanda che bisogna farsi, in queste circostanze, è se l’economicità che viene ricercata possa incidere (quanto e in che modo) sulla qualità delle gomme, intaccandola pericolosamente. Oppure no. Nel senso, se si acquistano pneumatici di fascia più economica, ci si può fidare della loro resa in termini di sicurezza di guida, di comfort e di durata? O si rischia, poi, di dover rimpiangere la propria scelta?
MERCATO PNEUMATICI
Diciamo subito che nel settore degli pneumatici è presente una vastissima gamma di prodotti: da quelli commercializzati dalle grandi marche diffuse a livello internazionale (come, ad esempio, Goodyear, Michelin e Continental), a quelli messi in vendita dalle relative sottomarche; da quelli semplicemente usati, a quelli che vengono sottoposti ad un intervento di rigenerazione allo scopo di metterli nelle condizioni di essere riproposti in vendita, ovviamente a prezzi più contenuti.
Come fare, quindi, per scegliere? Proviamo ad analizzare ciascuna delle tipologie di pneumatico appena elencate, in modo da poter vedere qual è quella più rispondente alle nostre esigenze.
1) PNEUMATICI NUOVI (di Marca)
Chi possiede un budget consistente può orientarsi, ovviamente, su pneumatici di marca, prodotti con materiali di livello elevato e attraverso l’utilizzo di una tecnologia all’avanguardia. Il tutto a garanzia di ottime prestazioni e di lunga durata. Per decidere un acquisto del genere è, comunque, consigliabile consultare siti in cui esperti del settore comparano le gomme di marca tra loro e le valutano in base a criteri standardizzati. Eccone, ad esempio, alcuni: dimensioni (altezza, diametro del cerchione, larghezza della sezione); struttura della gomma; presenza o meno di camera d’aria; anno di costruzione, prestazioni e quant’altro.
2) PNEUMATICI NUOVI (Sottomarca)
Chi vuole risparmiare un po’, cercando, comunque, di non rinunciare alla qualità si rivolge al settore degli pneumatici sottomarca. Ma cosa si intende con questa dicitura? Per definizione, i prodotti sottomarca presentano un livello di qualità leggermente inferiore a quelli di marca, ma sono realizzati dagli stessi grandi brand (o da aziende che operano sotto il loro diretto controllo) e vengono piazzati sul mercato con un’altra denominazione, in modo da coprire fasce di una clientela meno esigente, senza compromettere l’immagine e il nome della fabbrica principale. Per la realizzazione degli pneumatici sottomarca vengono utilizzate, seppur in parte, le avanzate tecnologie della ‘casa madre’ e si lavora con materiali di buona fattura, ma non di livello eccezionale. Il risultato è un prodotto di discreta qualità, ma di prezzo sicuramente più accessibile.
3) PNEUMATICI USATI
Decidere di comprare pneumatici di buona marca, ma usati, potrebbe essere consigliabile. Ma, prima di procedere all’acquisto, occorre osservare attentamente lo stato dell’intero treno di gomme ed analizzare tutti quei dettagli che possono essere utili alla valutazione definitiva.
L’usura di uno pneumatico è una delle cose più evidenti e semplici da verificare. Basta, infatti, controllare lo spessore del battistrada. Diciamo subito che esiste legalmente un limite sotto il quale uno pneumatico non può essere utilizzato; e questa misura è di 1,6 mm. Ma, al di là di quanto indica la normativa, è appurato che uno pneumatico con battistrada intorno a 3 mm non risponde ad alcun parametro di sicurezza e potrebbe essere davvero pericoloso montarlo sulla propria auto. Ricordiamo che le gomme nuove, al momento dell’acquisto, posseggono un battistrada profondo almeno 8 mm.
Ma come misurarlo in maniera empirica? Vi sveliamo un piccolo trucco. Prendete una moneta di 2 euro ed infilatela verticalmente tra gli intagli sulla superficie dello pneumatico. Se vedete scomparire per intero la parte della corona nella scanalatura significa che la misura minima di 1,6 mm è superata.
Altra cosa da verificare è che la gomma non presenti rattoppi o riparazioni. É fin troppo ovvio che pneumatici che hanno subito danni tali da aver avuto necessità di essere riparati con questo tipo di rimaneggiamento non sono assolutamente da acquistare. Il loro stato non garantisce alcuna sicurezza.
Così come non sono sicuri quelli che hanno una data di produzione superiore ai 5 anni. Verificare questo dato è piuttosto semplice. Lateralmente, sulla ruota, troverete la sigla DOT (le iniziali di ”Department of Transportation”) seguita da un numero con 4 cifre; le prime due indicano il numero della settimana in cui lo pneumatico che state visionando è stato prodotto, le ultime due ne indicano l’anno. Se, quindi, una gomma che presenta la stampigliatura ”DOT 1419” significa che è uscita dalla fabbrica nella quattordicesima settimana del 2019.
Infine, bisogna fare molta attenzione all’aspetto estetico dello pneumatico usato. Se vi sembra troppo lucido, state in guardia. Spesso chi vende gomme usate utilizza prodotti a base di olio per ‘truccarle’, in modo che non si noti l’eventuale stato di usura o imperfezioni di vario genere.
4) PNEUMATICI RIGENERATI
Iniziamo col dire che questo tipo di pneumatico risponde perfettamente alle normative di sicurezza e garantisce performance di livello certamente superiore a quelle fornite dalle gomme usate. Ma che cosa significa il termine ”rigenerato” riferito ad uno pneumatico?
Si tratta di ruote integre di cui si mantiene la cosiddetta carcassa, sulla quale il vecchio battistrada viene sostituito da un battistrada nuovo. Per ottenere risultati soddisfacenti, però, è necessario che questo tipo di intervento venga effettuato da professionisti esperti e competenti.
Gli pneumatici rigenerati presentano un ottimo rapporto qualità/prezzo e il loro acquisto è del tutto consigliabile. Anche perché (e qui si tratta di un ulteriore aspetto, molto importante) la loro produzione ha un impatto sull’ambiente decisamente migliore, rispetto a quella relativa agli pneumatici nuovi. In pratica, per costruire una gomma nuova occorre impiegare tra i 20 e i 28 litri di greggio. La realizzazione di uno pneumatico rigenerato, invece, utilizza soltanto 5,5 litri totali. La differenza è davvero notevole.
Inoltre, c’è da sottolineare il fatto che, rigenerando uno pneumatico che altrimenti verrebbe buttato, ne viene salvato circa l’80% (con notevole alleggerimento delle discariche dei rifiuti). Per essere sicuri di trovarsi davanti ad uno pneumatico che ha subito la rigenerazione basterà vedere due cose:
– prima di tutto, sul lato della ruota dovrà esserci il ”codice 108 R” e, subito accanto, un piccolo cerchio con, all’interno, la lettera ”E”; il tutto dovrà essere seguito da un numero a sei cifre
– seconda cosa, dovranno essere visibili il nome del costruttore, la data della realizzazione (settimana e anno, come nelle gomme nuove), e la dicitura ”Retread”, oppure ”Ricostruito”.
CONCLUSIONE
L’acquisto di pneumatici non nuovi (usati o rigenerati che siano) presenta senza dubbio vantaggi di tipo economico. Per quanto riguarda il resto, cioè garanzia di sicurezza, livello delle performance e durata del prodotto, ci si può trovare di fronte a dei buoni prodotti. Oppure su merce scadente. Tutto sta a saper valutare con attenzione quello che ci si trova davanti ed il sito specialgomme vi potrà essere sicuramente di aiuto
Insomma, guardate bene ogni cosa, e poi decidete. Nel dubbio, il parere di un vostro gommista di fiducia potrà aiutarvi a fare la scelta giusta.