Il romanzo d’esordio “ChiAmaLaLibertà”: intervista con l’autrice
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MILANO – “ChiAmaLaLibertà”. E’ questo il titolo del romanzo d’esordio di Manuela Pezzut, coordinatrice di una scuola dell’infanzia del milanese e rimasta legata alla città di Saronno, dove si è diplomata.
Il romanzo, edito dalla “Casa Editrice Il filo d’Arianna”, narra la storia di Julia, affascinante giornalista quarantenne, corrispondente esteri per uno storico quotidiano italiano. In un momento di stallo della sua vita, intrappolata dal lavoro e dalla relazione con un collega fotografo, la donna decide di partire per una vacanza e lì incontrerà due uomini che cambieranno per sempre la sua vita.
Il libro è in vendita nelle librerie da qualche giorno (e online lo si trova anche sul sito della casa editrice) e abbiamo strappato all’autrice una breve intervista.
Manuela, tu hai un lavoro stabile e da anni sei la coordinatrice didattica di una scuola dell’infanzia, come nasce la tua passione per la scrittura?
“Ho sempre avuto, fin dalle scuole superiori, un forte interesse per la letteratura e la poesia. La passione per la scrittura è nata qualche anno fa, quando mi sono ritrovata istintivamente a mettere nero su bianco tutte le mie riflessioni ed emozioni e più scrivevo più mi accorgevo di stare bene. La scrittura era diventata una sorta di rifugio personale”.
Infatti nel 2014 hai pubblicato un libro di poesie..
“Quella raccolta di poesie è stato il mio primo contatto con il mondo dell’editoria. Ho semplicemente riversato in ‘Come cielo d’estate’ i miei ricordi, i sogni, le sensazioni e le paure che in quel momento mi rincorrevano: è stato semplice, istintivo, intimo”.
Dalla poesia al romanzo, il passo è stato breve?
Ci sono voluti circa tre anni. Ho avuto l’ispirazione e ho iniziato a scrivere. Con il romanzo, ho potuto esprimere al meglio la mia creatività, dando vita a personaggi e alle loro storie e ho intrapreso un percorso di apprendimento e di crescita interiore. E’ stata poi una grande soddisfazione essere contattata dalla Casa Editrice Il Filo d’Arianna per la conferma della pubblicazione di quello che io avevo messo, giorno dopo giorno, nero su bianco”.
Il titolo del tuo libro ha una duplice interpretazione…
“Sì, esatto. Se leggiamo ‘chiamala libertà’ stiamo parlando di sensazioni, di qualcosa che accade dentro a se stessi ed è di difficile comprensione per gli altri. Mentre ‘chi ama la libertà’ fa chiaramente riferimento ad una scelta di vita legata alla necessità di non fingere ma di rivelarsi sempre per quelli che si è, senza contraffazioni che, alla lunga, imprigionano”.
Parlaci del tuo legame con Saronno
“Sono cresciuta a Bollate e ho frequentato le scuole superiori all’Istituto Orsoline San Carlo di Saronno. Anche dopo il diploma però, Saronno è stato il punto di riferimento di tante rimpatriate tra compagne o di serate nei locali con gli amici, quindi sono rimasta legata a questa città”.
21022021
(nella foto: la copertina del libro)