Azione: “All’ospedale serve serietà non esternazioni ad uso propagandistico”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Azione in merito alla situazione dell’ospedale di piazzale Borrella
Ricapitoliamo tutte le puntate della storia.
1. Abbiamo sentito dirci per mesi che l’ospedale di Saronno era prossimo alla sparizione, cosa che ha alimentato una comprensibile preoccupazione in tutti i saronnesi (e non solo). Tutti ricordiamo gli appelli accorati del Comitato per la Salvaguardia dell’ospedale di Saronno.
2. Poi ci hanno spiegato che queste decisioni sono di competenza regionale, ma che, ciononostante, l’impegno dei cittadini, le raccolte firme, le petizioni online e le dichiarazioni stampa avrebbero potuto cambiare le cose.
3. La giunta precedente è stata accusata da più parti di aver ignorato il problema, di non aver “battuto i pugni in Regione con gli altri sindaci”, di essersi presentata a questi tavoli “con il cappello in mano”.
4. Poi ci hanno insegnato che le buone maniere vengono prima di tutto e che la mossa risolutiva sarebbe stata in realtà una cortese lettera di “richiesta di spiegazioni” indirizzata all’Assessore regionale alla sanità. Tutto questo dopo oltre 100 giorni dall’insediamento della nuova giunta e solo a seguito dell’ennesimo presidio convocato da infermieri e medici del reparto anestesia e rianimazione.
5. A seguito, infine, di una rassicurazione generica e poco convincente da parte della Regione, abbiamo assistito all’annuncio trionfale sui social: l’ospedale è salvo.
Abbiamo voluto fin qui ripercorrere una campagna di comunicazione a dir poco contraddittoria.
La fortuna di avere un ospedale nella nostra Saronno è grande e perdere questa fortuna sarebbe un grave colpo per i saronnesi e per i cittadini dei paesi limitrofi. Ma qui il punto è l’uso politico della comunicazione a danno dei cittadini: esiste un reale e concreto rischio per il nostro ospedale?
Se sì, allora esiste ancora e le vaghe parole della Regione di certo non cambiano nulla. Non ci sarebbero quindi trionfi da celebrare, ma solo tanto lavoro da fare. Sarà, per esempio, importante essere presenti al tavolo regionale in cui si discuterà del futuro economico e organizzativo del nostro ospedale (visto anche il progetto di far confluire gli ospedali di Busto e Gallarate in una nuova grande struttura).
Speriamo che questo problema venga affrontato finalmente con serietà e pragmatismo, piuttosto che con esternazioni ad uso propagandistico, dimostratesi efficaci da un punto di vista elettorale, ma di nessuna utilità reale per i cittadini. Singole azioni estemporanee (raccolte firme, petizioni, lettere), utili a dare voce alle preoccupazioni dei cittadini, non possono però cambiare le cose, in assenza di un serio piano complessivo.