Giorno della memoria: riflessione di Maria Chiara Gadda
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ROMA – Riflessione di Maria Chiara Gadda, parlamentare del Varesotto per Italia viva, sul 27 gennaio, il Giorno della memoria.
Il giorno della memoria che si ripete ogni anno, ci interroga e lascia aperti tanti perchè. Come è stato possibile. Come, sebbene in forme diverse, sia ancora possibile. Oggi desidero condividere due oggetti in cui mi sono imbattuta nei giorni scorsi. Sul primo ci sono proprio capitata sopra, camminando per Roma. Non a caso si chiamano pietre d’inciampo. L’altro é un libro. Primo Levi. La tregua. Ultima pagina.
“ …Giunsi a Torino il 19 ottobre, dopo trentacinque giorni di viaggio: la casa era in piedi, tutti i familiari vivi, nessuno mi aspettava… È un sogno entro un altro sogno, vario nei particolari, unico nella sostanza. Sono a tavola con la famiglia, o con amici, o al lavoro, o in una campagna verde: in un ambiente insomma placido e disteso, apparentemente privo di tensione e di pena; eppure provo un’angoscia sottile e profonda, la sensazione definita di una minaccia che incombe. Infatti, al procedere del sogno, a poco a poco o brutalmente, ogni volta in modo diverso, tutto cade e si disfa intorno a me, lo scenario, le pareti, le persone, e l’angoscia si fa più intensa e più precisa. Tutto é ora volto in caos: sono solo al centro di un nulla grigio e torbido, ed ecco io so che cosa questo significa, ed anche so di averlo sempre saputo: sono di nuovo in Lager, e nulla era vero all’infuori del Lager…”
Ho avuto la grazia in questi anni di incontrare e ascoltare alcuni sopravvissuti a quell’abisso. Le parole del libro di Primo Levi sono lì per mostrarci, ogni giorno, il dono prezioso della loro testimonianza.
28012021