Consiglio fiume, Gilli: “Il consigliere ha diritto d’intervenire… ma senza farne abuso”

SARONNO – Pubblichiamo la nota del presidente del consiglio comunale Pierluigi Gilli in merito all’ultima seduta del consiglio comunale.
Brevi riflessioni sul consiglio comunale dello scorso 30 novembre:
– l’apparato informatico per la tenuta delle sedute a distanza del Consiglio Comunale, ereditato dalla precedente conduzione, ha presentato diverse criticità e dovrà essere rivisto;
– ogni consigliere è portatore del diritto democratico di intervenire alle operazioni del Consiglio Comunale partecipando alle discussioni, alle votazioni o promuovendo deliberazioni, mozioni, interpellanze e quant’altro previsto dalle norme; si tratta di un diritto incomprimibile di cui, tuttavia, come peraltro il buon senso impone, non bisogna fare abuso. Come avvertono consolidate giurisprudenza e dottrina, un modo anormale e fuorviato di esercizio di un diritto, che non comporti la realizzazione di un interesse concreto e attuale per il suo titolare e si ponga al di fuori della sfera del diritto esercitato in contrasto con gli scopi etici e collettivi per cui quel diritto è riconosciuto e protetto dall’ordinamento giuridico positivo, si converte in abuso del diritto stesso e può cagionare un danno o un pericolo di danno ai portatori dello stesso diritto o all’interesse generale. Questa definizione mi è venuta in mente quando ho costatato come l’istituto della proposta di emendamento sia stato utilizzato in modo anomalo e non corrispondente alle sue finalità di modifica concreta, incisiva e sostanziale del contenuto di un testo (perfettamente lecita ed utile alla riflessione): una forzatura strumentale che porta, al minimo, a perdite di tempo ed a spreco di energie ed al biasimo da parte dei cittadini, che non chiedono ai loro rappresentanti di parlare del nulla;
– il Presidente del Consiglio, autore del testo di modifiche al regolamento consiliare, funge da relatore del provvedimento e, in tale veste, deve dare il parere sull’accoglibilità o meno degli emendamenti proposti; in tal modo concorre, da relatore, alla formazione della volontà che i Consiglieri esprimono con il loro voto in punto; ciò, per definitionem, non può sminuire la imparzialità del Presidente, che fa… il suo lavoro;
– l’idolatria furbesca e fine a sé stessa delle forme non porta ad alcun risultato utile alla comunità, anzi esaspera la già serpeggiante sfiducia dei cittadini negli organismi elettivi;
– invocare una nullità significa denunciare che un atto è inesistente ab origine per la carenza di uno o più requisiti previsti tassativamente dalla norma a pena di nullità. Ma se la norma non prevede espressamente e sanziona un difetto di forma come nullità (semmai annullabilità), prevale il principio della conservazione dell’atto, allorquando questo abbia comunque raggiunto lo scopo. Parlare di una nullità che non è prevista espressamente, significa cercare di introdurre una sanzione che non è prevista, il che è inammissibile per l’impossibilità di interpretazione estensiva di norme concernenti sanzioni così gravi).
In conclusione, mi auguro che in futuro il buon senso e l’attenzione concreta alle esigenze della città caratterizzono l’azione di tutti Consiglieri: la mera polemica serve solo a mettersi in mostra.