Via Roma, ad una settimana dalla sentenza: l’avvocato Papa fa il punto sul futuro dei bagolari

SARONNO – “E’ trascorsa quasi una settimana dal deposito della sentenza n. 1876/2020 con cui il Tar Lombardia ha definito la controversia tra il Comitato “Salva Via Roma” e la precedente amministrazione comunale in merito all’ abbattimento dei bagolari di via Roma.
Inizia così la nota di Alessandro Papa che ha seguito l’intera vicenda fornendo sostegno legale ai cittadini e ai comitati: “Molti ricorderanno che la riqualificazione di via Roma ha origine da una deliberazione della giunta comunale “Fagioli” del luglio 2018, la n. 137 del 24.7.2018, che prevedeva, nel tratto di strada da via Guaragna a via Manzoni, il “rifacimento completo dei marciapiedi, abbattendo le barriere architettoniche, salvaguardando il patrimonio arboreo ivi presente”
Quindi, gli alberi che da circa ottanta anni allietano i marciapiedi su entrambi i lati, sarebbero stati salvati (tranne quei pochi che presentavano dei problemi).
Con successiva Deliberazione n. 28 del 19 febbraio 2019 la giunta comunale decideva, però di integrare le opere di riqualificazione sul predetto tratto di strada con l’abbattimento di tutte le alberature esistenti.
Gli alberi, salvati con la prima deliberazione del 2018, a seguito della deliberazione approvata nel febbraio del 2019, venivano destinati allo sterminio e tale progetto provocava un crescente malumore della cittadinanza; malumore che non si placava neppure con il consiglio comunale aperto del 16.3.2019.
Un gruppo di cittadini si organizzava nel Comitato SalvaViaRoma al fine di utilizzare ogni possibile contestazione politica ed ogni possibile tutela giudiziale avverso quella contestata delibera che avrebbe portato, nel giro di pochi mesi, ad un vero e proprio disboscamento nel centro della città con tronchi tagliati, nuvole di segatura, incessanti ronzii di motoseghe e tanta desolazione.
Il Comitato promuoveva un ricorso giurisdizionale dinanzi al Tar, ed il tribunale amministrativo, con ordinanza del 10 maggio, ravvisando soprattutto l’assoluta mancanza di motivazioni per il programmato abbattimento degli alberi, sospendeva la deliberazione 28 del febbraio 2029.
Intanto trascorsi poco più di sei mesi dalla sospensiva del tar l’Amministrazione Comunale targata Fagioli, con un vero e proprio coup de téatre con delibera n. 170 del 29.10.19 annullava in autotutela, la delibera già sospesa dal tribunale amministrativo e con contestuale delibera numero 172/2019 provvedeva ad adottare nuovamente la medesima variante di cui alla delibera 28/2019 prevedendo, ancora una volta e pervicacemente, l’abbattimento di tutta l’alberatura esistente nel tratto di strada interessato all’intervento di riqualificazione.
Questa volta, però, la Giunta Fagioli aveva appreso la lezione impartita dal Giudice Amministrativo grazie all’opposizione del Comitato: l’abbattimento degli alberi veniva motivato sulla base di ben tre relazioni, quella dell’agronomo del Comune, quella del comandante della Polizia Locale e quella del responsabile dell’ufficiotecnico.
E’ evidente che chi è a corto di solide motivazioni produce un numero maggiore di mezze o apparenti motivazioni in modo da poter giustificare con il maggior numero di ragioni ciò che sostanzialmente non c’è.
Però delle motivazioni, seppure apparenti ed inconsistenti, erano state rappresentate dall’Amministrazione.
Occorreva dunque impugnare anche la seconda delibera di abbattimento dei bagolari, quella dell’ottobre /novembre 2019.
Cosa che fu fatta tempestivamente riservando, tuttavia, la richiesta di sospensiva ad un momento successivo, allorché l’Amministrazione avesse solo pensato di iniziare i lavori.
Tali lavori, nonostante non ci fosse alcuna sospensiva della nuova deliberazione n. 172/2019, non sono mai iniziati.
Forse perché si temeva una nuova sospensiva del tribunale amministrativo o forse perché il malcontento della comunità era divenuto sempre più evidente e le elezioni si avvicinavano.
La sospensiva della prima delibera e la sua revoca in autotutela, oltre alla impugnazione della nuova delibera con la riserva di richiederne la sospensiva, ha, quindi, prodotto il risultato di avere sospeso, di fatto, lo sterminio dei bagolari e la desolazione che tale progetto avrebbe comportato.
La sentenza del tar n. 1876/20 depositata il 12 ottobre ha accertato la legittimità della nuova deliberazione, la n. 172/2019, adottata dalla precedente Amministrazione Comunale per l’abbattimento degli alberi di via Roma.
Secondo il Giudice Amministrativo, la discrezionalità amministrativa, questa volta, appariva fondata su motivazioni ricavate proprio sulle relazioni richiamate dell’agronomo del Comandante della Polizia Locale e del Responsabile dell’Ufficio Tecnico.
E’ evidente che il giudice non può sostituirsi all’Amministratore nelle scelte che questi deve adottare nell’esercizio della discrezionalità amministrativa qualora gli atti siano sufficientemente motivati.
Forse non era questo il caso e, forse, dalle tre relazioni richiamate nella nuova delibera non si evinceva così chiaramente che ci fosse la necessità di operare lo sterminio degli alberi.
La salvaguardia di via Roma, però, è stata comunque conseguita, indipendentemente dall’esito del secondo ricorso.
Infatti, con il mutamento dell’Amministrazione ed la sospensione, di fatto, di ogni proposito albericida, la nuova Giunta Comunale potrà disporre una nuova “variante” al progetto esecutivo per la “riqualificazione di via Roma” approvato con la deliberazione n. 137 del 24.7.2018, previa revoca ed annullamento della deliberazione n. 172/2019, pervicacemente riproposta, sia pure apparentemente motivata, dalla precedente Giunta Fagioli.
Ciò, ovviamente, ponendo in essere la riqualificazione dei marciapiedi, realizzando la pista ciclabile e salvaguardando anche l’interesse dell’impresa aggiudicataria delle opere, terza controinteressata, il tutto secondo un nuovo progetto che integri le varie esigenze senza dover procedere al tanto vituperato sterminio delle alberature.
In tal modo verrebbe a realizzarsi proprio quella “discrezionalità amministrativa” indicata dal Tar nella recente sentenza, ma questa volta, orientata in favore degli interessi della Comunità.