Referendum, Marri (FI): “La politica è una cosa seria, voto No”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Federico Marri, responsabile Forza Italia Giovani, in merito al referendum costituzionale del prossimo 20 settembre.
“Tra pochi giorni tutti noi cittadini saremo chiamati alle urne, oltre che per le varie elezioni comunali e regionali, per esprimere un’opinione sulla riforma che prevede il taglio dei parlamentari.
Sia chiaro, l’attuale politica italiana non versa certamente in condizioni floride, anzi, sta forse attraversando uno dei suoi momenti più bui e scadenti, e il livello di molti di parlamentari ne è la prova lampante. E’ quindi facile, quasi naturale, cedere alla tentazione di dire “massì, mandiamoli a casa”.
Dobbiamo però sforzarci di pensare in senso qualitativo, e non quantitativo.
Cosa significa questo? Significa che dobbiamo riflettere su come migliorare le competenze e la professionalità di ciascun Parlamentare, e non su quanti Parlamentari avere.
Si potrà poi ragionare sul numero, e potrebbe anche avere senso diminuire i parlamentari, ma se questo cambiamento non viene inserito in quadro di riforme più completo, penso per esempio al superamento del bicameralismo, non è altro che una tessera minuscola di un mosaico ben più grande. Il nostro grande problema, infatti, lo ribadisco, è la qualità dei Parlamentari, non il loro numero.
Chi ci sta proponendo questa riforma, invece, non ha in mente nessun quadro di riforme, né tantomeno ha in mente un piano per migliorare la qualità dei Parlamentari; si sta limitando a dirci, anzi, che abbiamo finalmente l’occasione di tagliare le poltrone e di risparmiare.
Ma la politica non è poltrone, la politica è nobile, la politica è l’arte di guidare uno Stato, la politica è opera al servizio dei cittadini, e se qualche Parlamentare la concepisce invece come “poltrona per i suoi comodi”, ancora una volta abbiamo un problema di qualità e non di quantità.
Rispondiamo poi a chi parla di risparmio: se andate ad acquistare una macchina e avete intenzione di risparmiare, rinuncerete ai sedili in pelle, ma di certo non chiederete un’automobile senza motore.
E qual è il motore della nostra democrazia, della nostra Repubblica Parlamentare? Proprio il Parlamento.
Nel 2017 lo Stato Italiano ha speso 840 miliardi: vogliamo quindi rinunciare ad un pezzo della colonna portante della nostra democrazia, per risparmiare 56 milioni di euro, ossia lo 0,007% della nostra spesa? Sarebbe come spendere 10000 euro per rifare un bagno, e decidere di non mettere i sanitari per risparmiare 70 centesimi. Chi non lo troverebbe assurdo?
Aggiungo, se foste gli allenatori di una squadra di calcio che perde ogni partita, vi verrebbe mai in mente di risolvere il problema mandando in campo 7 giocatori invece di 11?
E davanti ad un tetto pieno di tegole marce in cui filtra l’acqua, vi verrebbe mai in mente di risolvere il problema diminuendo il numero delle tegole?
E’ illogico rispondere ad un problema qualitativo con una proposta quantitativa: allora non cediamo alla demagogia, non cediamo alla retorica dell’antipolitica. Crediamo invece nella politica, crediamo nei parlamentari, e sforziamoci di trovare un sistema per avere in Parlamento i migliori uomini di questo Paese.
La politica non potrà essere migliorata, se non da chi crede nella politica. ”
(Foto d’archivio)
16092020