Airoldi e Alfieri: “Aprire le scuole, non semplice ma indispensabile”. Stoccata su silenzio del sindaco

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota firmata da Rosanna Leotta in merito all’incontro sul tema della scuola a Saronno che si è tenuto ieri sera in piazza Libertà.
“Come partito che a livello nazionale si è assunto la responsabilità di governo del paese , non potevamo esimerci dall’affrontare questo tema anche a livello locale.
L’iniziativa del 31 insieme al nostro candidato sindaco Augusto Airoldi e al senatore Alessandro Alfieri, avrebbe dovuto vedere anche la partecipazione del sottosegretario alla presidenza del consiglio Simona Malpezzi a cui avremmo voluto formulare alcune domande, ma è stata trattenuta a Roma.
Consapevoli delle preoccupazioni delle famiglie e del mondo della scuola, abbiamo affrontato il tema sicuri che non è semplice fare scelte in emergenza, che si può sbagliare, che si può correggere il tiro ma che parlarne evidenziando i limiti e portando soluzioni sia l’unico modo per raggiungere dei risultati.
Il coronavirus ha costretto le scuole improvvisamente ad interrompere le loro attività, causando un buco sociale, culturale, formativo psicologico nelle vite dei nostri studenti dalle scuole dell’infanzia alle scuole superiori.
La didattica a distanza ha messo in evidenza le lacune del corpo docente, impreparato ad affrontare la scuola con gli strumenti tecnologici, ma ha anche evidenziato le differenze sociali ed economiche presenti su tutto il nostro territorio.
La lunga quarantena ha peggiorato la situazione economica e lavorativa, iniziata nel 2008 e ha messo completamente in crisi il sistema educativo, ma senza istruzione e formazione, senza scuola nessun paese può avere un futuro: per questo la ricostruzione deve ricominciare dalla scuola.
Ma aprire le scuole in sicurezza oggi non vuol dire tornare alla normalità: orari diversi di ingresso e di uscita per scaglionare l’afflusso; classi scomposte e ricomposte in piccoli nuclei. Contatti tra le classi da evitare, banchi monoposto a distanza di sicurezza, mascherina dai 6 anni in su , misurazione della temperatura corporea, sanificazione continua degli spazi degli strumenti dei giochi ecc.
Tutte queste limitazioni che sono comprese nei protocolli che il governo, con l’aiuto della comunità tecnico scientifica e del MIUR, ha inviato ai dirigenti scolastici stanno creando preoccupazione nel mondo delle famiglie e della scuola. Riaprire le scuole mentre ripartono i focolai non è semplice pur essendo indispensabile.
Ma a livello locale , a Saronno cosa sta succedendo?
Il nostro candidato Sindaco Augusto Airoldi ha più olte richiesto al Sindaco Fagioli quali strategie stesse mettendo in atto per riaprire le scuole in sicurezza, ma da lui nessuna risposta.
1) Siamo a conoscenza che i dirigenti, dei tre plessi scolastici, hanno formulato al Sindaco alcune richieste, ma anche a loro non è stata data alcuna risposta.
2)Su mia richiesta il dirigente di riferimento ha affermato, che le nostre scuole sono abbastanza capienti da garantire la sicurezza senza doppi turni, o ricercare spazi alternativi e che quindi sia sufficiente solo attenersi al protocollo deciso dal governo e dal comitato tecnico scientifico.
3)lo stesso riferisce che, per i nidi e le scuole dell’infanzia, oltre ad applicare il protocollo, l’amministrazione ha deciso di assumere 10 educatori per diminuire il rapporto bimbi insegnanti.
4)Nulla si sa sulle scuole superiori.
5)Saronno è un distretto scolastico, dove arrivano studenti dai paesi limitrofi, per frequentare le scuole di secondo grado, utilizzando la ferrovia e i pullman. Come sarà veicolato questo flusso verso le strutture scolastiche?
Nulla è stato organizzato per modificare orari dei mezzi di trasporto, viabilità, soste delle macchine al fine di far defluire il traffico ed evitare assembramenti.
Siamo preoccupati e avremmo voluto chiedere alla senatrice Malpezzi, quali sono le responsabilità dell’ente locale nella riapertura delle scuola.
Ci auguriamo che le nostre famiglie, i nostri docenti, i nostri bimbi e i nostri giovani siano messi in grado di affrontare nel modo migliore questo momento di emergenza. Noi vigileremo e ci attiveremo perché questo accada.
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