Barin: “Mobilità dolce in tutti i programmi ma… l’attuale Amministrazione ha lasciato i proclami nel cassetto negli ultimi 5 anni”

SARONNO – “Elezioni Amministrative 2020: tutti i candidati sindaci propongono nel programma elettorale e nelle loro dichiarazioni pubbliche l’avvento – finalmente! – della “mobilità dolce”, nel pieno rispetto di pedoni e ciclisti. Quindi marciapiedi più ampi, piste ciclabili a gogò, più sicurezza e meno incidenti ecc. ecc. Non c’è che dire, una gran bella notizia!”.
Inizia così la nota di Roberto Barin, ex assessore, che si candidata tre le fila del Pd per la prossima tornata elettorale.
“Del resto l’emergenza Covid-19 ha permesso a tutti di noi di verificare in prima persona i vantaggi del vivere in una città con meno inquinamento, meno caotica e più a misura d’uomo, quindi è ovvia la netta presa di posizione da parte dell’intera classe politica, non solo cittadina.
Forse ciò che non tutti i nostri candidati sindaci e consiglieri comunali sanno è che questa “rivoluzione” ha anche una contropartita un po’ scomoda, che forse in pochi si sentono realmente di accettare. C’è sempre infatti uno zoccolo duro di cittadini (votanti, ahimè!) che non rinuncerebbe mai alle proprie consolidate abitudini e alle comodità, spesso effimere, determinate dall’utilizzo senza se e senza ma della propria auto in città.
anto meno accetterebbero di buon grado rivoluzioni viabilistiche quali ad esempio la trasformazione di alcuni parcheggi in ampi marciapiedi o nuove piste ciclabili, la creazione di sensi unici per favorire anche qui pedoni e ciclisti, una maggiore difficoltà ad attraversare la città in auto passando per il nostro bellissimo centro, una politica della sosta che invogli il parcheggio in periferia… sono solo alcuni esempi di quello che è già stato adottato, con enorme successo, in tante altre città.
Del resto, l’abbiamo visto in questi ultimi vent’anni. Nella prima decade sono stati realizzati marciapiedi e ciclabili quasi esclusivamente a seguito di nuovi progetti edilizi, con il risultato che a Saronno, parlando di “rete ciclabile”, avevamo singole tratte non collegate fra di loro e quindi in gran parte inutilizzabili. Unico esempio virtuoso, la pista ciclabile di Via Roma, non a caso tra le più utilizzate della città. Ma analoga sorte è stata riservata ai marciapiedi: prima le auto, sempre.
Nel 2010 il centrosinistra ha invece inserito la mobilità dolce tra i punti principali del programma. Per la prima volta si è anche investito qualche euro per avere il meglio dal punto di vista progettuale, grazie all’incarico all’architetto Matteo Dondè, un esperto del settore. Molte le ricadute sul territorio: interventi per ridurre l’incidentalità, riduzione della velocità veicolare per aumentare la sicurezza “di tutti”, nuove piste ciclabili, nuove rotatorie, primi interventi sulla tariffazione della sosta ma, attenzione, anche tante polemiche, spesso strumentali, complici alcuni politici ancor oggi candidati!
L’ultimo quinquennio amministrativo ha infine dimostrato la validità di un vecchio principio che in politica ha sempre avuto un discreto successo: meno si cambia, meno critiche si avranno. Quindi tanti bei proclami poi dimenticati in un cassetto pur con copertura finanziaria (!), una per tutte, la Ciclometropolitana Saronnese. Come del resto non sono stati minimamente considerati alcuni ottimi progetti lasciati in eredità dalla precedente amministrazione. Anche qui niente di nuovo, purtroppo.
Le elezioni sono ormai alle porte e all’apparenza sono tutti bravissimi nel promettere una Nuova Saronno. Occorre però ben soppesare anche le singole scelte amministrative messe in campo in questi ultimi anni, forse la chiave sta proprio qui.