Coronavirus, quasi tutti i casi italiani in Lombardia. C’è da preoccuparsi? Risponde Gallera

MILANO – L’86 per cento di tutti i casi positivi al coronavirus, oggi, sono in Lombardia: mentre nel resto d’Italia la pandemia è in chiaro arretramento con numero generalmente in singola cifra o addirittura +0, oggi in Lombardia si è registrato un dato di +259 contagi. C’è da preoccuparsi? A rispondere l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera.
“I dati di oggi risentono di 109 tamponi eseguiti a fronte della
positività al test sierologico regionale sui cittadini, 8 tamponi conseguenti a sierologici su operatori socio sanitari e 17 su ospiti delle RSA. Degli altri 125 cittadini positivi oggi, alcuni sono riferibili alla positività a seguito di sierologici privati”. Lo ha spiegato l’assessore Gallera, commentando i dati odierni.
“La maggior parte dei casi – ha continuato Gallera – risulta
essere “debolmente positivo”. Questo elemento evidenzia la
presenza di anticorpi e di tracce del virus, la cui insorgenza risale pero’ alle settimane precedenti. Regione Lombardia ha deciso di avviare una massiccia campagna di screening con prelievi ematici a cittadini in quarantena, contatti di sintomatici, operatori sanitari, forze dell’ordine, personale dei tribunali. I tamponi, invece, vengono eseguiti sui cittadini che si rivolgono al servizio di emergenza urgenza, ai pazienti in fase di ricovero, a coloro che manifestano sintomi anche lievi, e ai loro contatti, segnalati alle Ats dai medici di base o dai datori di lavoro. Contestualmente sono state avviate importanti campagne di screening promosse da aziende private”.
“L‘ampliamento della platea delle persone alle quali stiamo
eseguendo il tampone, quindi – ha concluso Gallera – determina un maggior numero di positività che nella maggior parte dei casi non è legata a nuove insorgenze. Questo vasto sistema di screening serve proprio per prevenire e monitorare eventuali situazioni critiche, che al momento gli esperti delle Ats non evidenziano, soprattutto se si considera il fatto che siamo a un mese dal termine del lockdown”.
I dati odierno, nella zona, fanno riferimento a poco meno di venti casi nel Varesotto e nel Comasco, +6 in Brianza: questi i dati di oggi, delle nuove positività al coronavirus nella zona. Per arrivare ai +259 casi che si sono registrati in Lombardia (la maggior parte di quelli riscontrati in Italia) contribuiscono soprattutto tre province, Milano, Bergamo e Brescia. In zona, +3 a Caronno Pertusella e +1 a Gerenzano. Mentre nel Tradatese +4; +2 fra Groane e bassa comasca.
(foto: al centro, l’assessore regionale Giulio Gallera)
15062020
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Commenti
Ma che senso ha chiedere a Gallera se c’è da preoccuparsi! Che i test si facciano con i seriologici o con i tamponi, i positivi emergono perchè ce ne sono tantissimi ! E non ha senso parlare di “massicce campagne di screening ( assai tardive ) se non si ampliano contemporaneamente a tutta la regione ( anche con l’aiuto di tutte le altre ) e , soprattutto , non si effettuano in tempi brevissimi
Ieri abbiamo registrato l’84% dei NUOVI CASI.
Che risponda Gallera direi che è inutile visto che ne capisce come un calzolaio di epidemie, progressioni contagi ecc. (lo ha ampiamente dimostrato)
Semmai intervistate il diretto dell’Ospedale Sacco, almeno lui sa di cosa sta parlando!
In sostanza… in 109 hanno fatto il “sierologico”: positivo; poi hanno fatto il tampone: positivo. Mi spiegate qual è la differenza con le “nuove insorgenze”? Grazie.
Affermazioni gravi. Ampliare la platea dovrebbe ridurre la percentuale di positivi. La percentuale dovrebbe essere alta solo nel caso cui stessero testando “malati certi” ma a questo punto chi hanno testato prima ?
L’unica evidenza è che brancola nel buio (però è sempre colpa degli altri) e lui ha lavorato bene …
Il suo discorso avrebbe un minimo di senso per giustificare una percentuale alta dei contagiati rispetto ai tamponi non rispetto al resto dell’Italia. A meno che in Lombardia abbiano fatto un un numero di tamponi 5 volte superiore alla somma del resto d’Italia, e ovviamente non è così.
Ma a dire numeri a caso c’è sempre qualche tifoso che gli crede