Giù il muro al parco De Rocchi, Proserpio: “Era un segno tangibile del passato, andava preservato”

SARONNO – Continua a far discutere in città la scelta dell’Amministrazione di abbattere parte del muro del parco De Rocchi, noto come Parco dei Frati, in piazza Unità D’Italia.
A scendere in campo Angelo Proserpio, presidente della Società storica saronnese: “Era un esempio concreto del passato di Saronno e della storia lombarda, un esempio concreto delle nostre tradizioni. Sarebbe stato importante saperlo valorizzare invece di distruggerlo”.
Negli ultimi giorni è stato abbattuto il muro del parco De Rocchi per creare un tratto di recinzione che permetta di vedere l’interno dell’area verde come chiesto da un saronnese che ha donato 20 mila euro per realizzare l’opera.
“Era un ottimo esempio di opus mixtum che storicamente veniva usata per i muri di contenimento e seguendo principi di geomanzia. Era costruita a nord-ovest in modo da proteggere il giardino dai venti di tramontana. Era un esempio concreto di memoria storica: raccontava come e perchè si costruivano queste protezioni”.E ancora: “Non bisogna dimenticare che la presenza del muro garantisse uno spazio protetto dal rumore del traffico e dallo smog”. Il parco De Rocchi (chiamato così proprio per ricordare la produzione dell’artista saronnese con grande attenzione per le aree verdi) è stato inaugurato nel 1991 proprio da Proserpio allora assessore all’Ambiente.
“Si riprendevano tanti elementi della tradizione lombarda, compresa quella dell’orto con la creazione di un progetto didattico con le scuole. Tradizioni e memoria si fanno soprattutto salvando i segni concreti del nostro passato più che con le rievocazioni”
(foto il cantiere del Parco de Rocchi)
18012020