Inchiesta Open, Librandi: “C’è chi si compra una barca, io finanzio i progetti per il Paese che condivido”

SARONNO -“Un imprenditore può decidere di comprare una barca o un’opera d’arte. Io credo nel Paese e credo che sia un cosa importante per cui lottare e dato che negli ultimi anni la situazione è complicata e difficile per gli imprenditori che chiedono stabilità alla politica e l’unico che questa stabilità l’ha garantita, almeno nella XVII legislatura, è stato Matteo Renzi. Quindi sto con lui e condivido il suo progetto”.
Gianfranco Librandi affronta con chiarezza e determinazione la vicenda Open e degli 800 mila euro che rendono il saronnese tra i maggiori finanziatori della fondazione secondo quando riportato stamattina da “L’Espresso”. Lo ha fatto ieri dagli studi de La7 ma anche in un’intervista ad Adnkronos. Il deputato saronnese non rinnega nulla: “No non son pentito per niente perché ho condiviso un progetto con Renzi e andrò avanti a condividerlo”.
E rimarca: “Sono soldi regolari, trasparenti, tracciabili, non scaricati dalle tasse della mia azienda ma sudati e guadagnati con estremo sudore”.
E soprattutto replica alle insinuazioni ed accuse: “Quel finanziamento a Open per ‘comprarmi’ il seggio? Io ho fatto per 8 anni il consigliere comunale e poi per 5 anni sono stato deputato. Io ero già deputato non avevo bisogno di comprarmi un bel niente…”, dice ancora Librandi.
E non manca uno sguardo sulle possibili ricadute: “Da un lato la mette in evidenza, dall’altro se uno non ha la possibilità di spiegarla bene, può essere un danno. Noi siamo con la magistratura nel senso che i controlli devono essere fatti. Certo, le perquisizioni all’alba… comunque siamo fiduciosi nelle forze dell’ordine”.
2911201