Rotondi: “Pd-5 Stelle. Tutta un’altra storia, forse”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Mauro Rotondi candidato alle regionali 2018 e membro del direttivo saronnese del Pd
Sconcertante, è l’imbarazzante aggettivo utilizzato dal leader 5 stelle Luigi Di Maio nel commentare il discorso del segretario del Pd Nicola Zingaretti durante la partecipatissima convention nazionale di Bologna denominata #tuttaunaltrastoria in cui il Pd si è riunito per dare slancio e forza ai propri temi nel segno della novità e dell’apertura ai giovani.
Nello specifico, Zingaretti si è impegnato a rilanciare nell’agenda di governo i temi di Ius cullturae, Ius soli e abolizione dei decreti sicurezza ricevendo il disappunto di Di Maio, scocciato perché in questo momento, a suo dire, le priorità da dare sono altre, ad esempio l’emergenza maltempo. Orbene, il leader pentastellato dovrebbe sapere che esiste qualcuno in grado di fare due cose in una sola giornata come occuparsi dell’emergenza maltempo e dello ius culturae. Un’azione non esclude l’altra.
E’ il caso di sottolineare che dalla nascita del Governo Conte bis, Di Maio e i suoi fedelissimi attuano su ogni questione distinguo ed esternazioni in stile populista, ad uso e consumo della propaganda, con l’effetto di mettere in difficoltà il governo. Purtroppo, il leader 5 stelle, è talmente concentrato sul consenso in caduta libera da dimenticare spesso di essere lui stesso al governo. Qualcuno dei suoi dovrebbe ricordargli che un governo è chiamato ad agire, risolvere e migliorare la vita delle persone e levargli il microfono al momento di dare fiato inutile.
In più, l’agenda del governo è stata condivisa tra gli alleati e gli accordi sono chiari. Volendo dirla tutta, sconcertante è proprio Di Maio, sia come leader politico ormai in caduta libera sia come Ministro inadeguato.
E’ un dato di fatto: durante il mandato da Ministro del Lavoro, dei 160 tavoli di crisi aziendali nazionali ereditati, il leader pentastellato non ne ha risolto uno. Tra essi spicca la gestione sconsiderata di ILVA, esempio di incompetenza, un disastro giunto agli onori delle cronache internazionali che rischia di compromettere un settore industriale strategico per il paese con pesanti ripercussioni.
Se le cose persistessero su questa linea sarà necessario chiedere un chiarimento definitivo al Movimento 5 stelle con il ridimensionamento dei vari Di Maio, Di Battista e compagnia, i quali rappresentano ormai la vecchia guardia populista, giustizialista, rivoluzionaria da tastiera, oggi sempre più emarginata al proprio interno. E’ inevitabile: i tentativi di ostacolare la nuova linea rappresentata da Grillo e dal Presidente Conte impediscono il rinnovamento e non cementano l’alleanza di governo presente e futura. Fatti gli opportuni distinguo, lo schema dell’alleanza spagnola Socialisti/Podemos è un modello perseguibile anche alla luce del probabile scacchiere bipolare delle prossime tornate elettorali locali e nazionali. Esortare un radicale cambiamento di modi e di persone all’interno del movimento è dunque l’unica via percorribile per costruire un’alleanza politica solida; nessuna persona di buon senso sogna di ringraziare un giorno Luigi Di Maio per aver fatto alla Destra l’ennesimo regalo. Quello sì, sarebbe sconcertante.
19112019