Presidio all’ospedale: “Non è possibile garantire la pulizia con questi tagli”

SARONNO – Mostrano con orgoglio i calli alle mani, spiegano con precisione e tanto orgoglio perchè il loro lavoro è importante ma soprattutto sottolineano come la propria preoccupazione non sia solo limitata al proprio futuro, alle difficoltà economiche che si prospettano per le loro famiglie ma anche alla qualità del proprio lavoro che con un taglio di oltre il 20% delle ore verrà inevitabilmente a diminuire “e in una realtà come un’ospedale non può succedere”.
Ieri tra le bandiere delle sigle sindacali che hanno organizzato il presidio in piazzale Borella c’erano soprattutto tante donne intenzionate a lottare per il proprio lavoro ma anche per la serenità di chi frequenta l’ospedale.
Sono le responsabili del servizio di pulizia che riguarda gli spazi comuni ma anche le sale operatori e i reparti dell’ospedale di Saronno e di Busto Arsizio. Centotrenta dipendenti (quaranta solo nella città degli amaretti) che dal 18 luglio dovrebbero passare ad un’altra cooperativa che ha annunciato per tutte loro un taglio del 20,45% delle ore di lavoro.
“L’ospedale è lo stesso – spiega una di loro – e certo non possiamo pulire di meno. E come faremo a garantire la stessa pulizia con un quinto del tempo in meno? Pensateci è come se vi chiedessero di fare il vostro lavoro di sempre ma lavorando un giorno della settimana in meno”.
Raccontano anche dei mutui da pagare, di famiglie che hanno bisogno del loro apporto economico per arrivare a fine mese, di figli e genitori ma poi il pensiero torna ancora alle difficoltà di fare il proprio lavoro in versione ridotta. “Ci sono persone malate e che soffrono come si può pensare di rinunciare ad un aspetto tanto cruciale come la pulizia?”
(foto: un momento del presidio)
11072019