Il prevosto: “L’anniversario vinciano è un’occasione unica per la rinascita di Palazzo Visconti”

SARONNO – Monsignor Armando Cattaneo, prevosto della comunità pastorale Crocifisso Risorto, a latere della conferenza stampa di presentazione delle iniziative saronnesi per celebrare l’anniversario vinciano lancia un appello per dare una prospettiva di più ampio respiro al progetto.
“E’ davvero un’occasione unica quella dei 500 anni della morte di Leonardo da Vinci per non cercare di iniziare a riqualificare o quanto meno a sognare una rinascita di Palazzo Visconti”.
L’appello del prevosto è spiegato da una delle pagine più celebri della storia saronnese. Palazzo Visconti fu donato nel 1491 da Lodovico il Moro all’amante Cecilia Gallerani che in questo modo legò indissolubilmente il suo nome a quello della città di Saronno. La Gallerani è anche la celebre “dama con l’ermellino” dell’opera di Leonardo da Vinci. Probabilmente non attraversò mai le sale di palazzo Visconti anche perché il fondo le fu poi confiscato con l’arrivo delle truppe francesi e restituitole dagli Sforza, quando riconquistarono Milano. Al di là di queste traversie il legame tra la Gallerani, Leonardo da Vinci e la città di Saronno è decisamente stretto tanto che il prevosto arriva a “sognare” un bando “locale, nazionale o internazionale” che permetta “di riqualificare o di iniziare a sognare una rinascita del palazzo” che attualmente è l’edificio civile più antico di Saronno.
Attualmente Palazzo Visconti è in stand by. Niente fondi e niente decisione sulla destinazione d’uso. Il sindaco Alessandro Fagioli l’ha rimarcato più volte in consiglio comunale e in occasione di incontri pubblici: la riqualificazione dell’edificio non è una priorità per l’Amministrazione che ha destinato solo 100 mila euro per l’edificio che di fatto è chiuso e sigillato e senza prospettive.
Palazzo Visconti ha avuto una storia davvero travagliata: ideato come villa di delizia nel Cinquecento è stato poi usato come collegio, pretura e casa delle associazioni fino al 2007 quando un incendio ne ha danneggiato il tetto e un’ala. Da allora è inutilizzato in attesa di interventi di recupero e ovviamente di una nuova destinazione. Essendo costantemente nel mirino di senza fissa dimora nell’estate 2014 l’allora sindaco Luciano Porro aveva provveduto a sigillarlo ermeticamente e da allora così è rimasto.
E chissà che l’appello del prevosto non dia spunto all’Amministrazione per cercare nuove soluzioni almeno per la manutenzione dell’edificio in modo che non vengano persi e danneggiati i tesori artisti e architettonici conservati al suo interno.
(foto archivio)
23032019