L’esercito nelle Groane? “Non servirà a nulla”

CERIANO – Lunedì è previsto l’arrivo della prima camionetta dell’Esercito con tre militari per avviare il presidio fisso della stazione Ceriano-Groane, la stazione dello spaccio. Ma non tutti sono convinti che possa bastare per risolvere la problematica dello smercio e del consumo di sostanze stupefacenti attorno al bosco delle Groane. Tra questi il segretario della sezione di Ceriano Laghetto del Partito Democratico Denis Zuffellato: «Purtroppo ho l’impressione che non servirà a nulla! Ci sono già stati tre settimane i comandi di polizia di Limbiate e di Solaro ma nulla é cambiato. Purtroppo queste azioni fanno molto comodo alla propaganda ma non saranno mai risolutive! Il problema della droga, purtroppo, riguarda una popolazione sempre più ampia, di età ed estrazione sociale eterogenee: l’età varia dai 15 ai 60 anni e puoi trovare ragazzini, artigiani, chirurghi e pensionati. Li ho incontrati tutti in stazione parlandoci faccia a faccia. Perché le giunte leghiste nei comuni e in Regione non parlano di lotta alla ‘ndrangheta e di prevenzione? La risposta è piuttosto evidente: perché non paga in termini di consenso. Penso davvero che sia necessario qualcos’altro! Domando ai lettori così solerti ad osannare ogni iniziativa di qualche amministratore opportunista: secondo voi si fa sufficiente prevenzione nei nostri territori? Sapete quanta droga sta arrivando in Lombardia? E sapete chi ce la porta? Si conoscono e si affiancano le situazioni socialmente delicate? Si intraprendono iniziative volte a controllare i flussi di denaro nei cantieri edili? Sapete cos’e il protocollo di Merlino e la carta di Pisa? Sapete che alcune amministrazioni hanno affrontato la questione delle infiltrazioni mafiose con determinazione ottenendo risultati tangibili? Sapete quante sono le giunte commissariate per infiltrazione vicino a casa nostra? Lo sapete? Prima di mettere un “mi piace” a qualsiasi cosa, provate a rispondere a queste domande e poi con onestà chiedetevi se per risolvere tutto questo basta l’esercito. Possiamo rassegnarci ed andare avanti così oppure cambiare modalità e azioni. Serve coniugare una pianificazione del territorio adeguata con il presidio e con la prevenzione dei nostri cittadini. La marea non si ferma con un sasso ma serve un argine più solido e più robusto».
16112018