Invalido senza casa: “Se arriva uno svedese, il sindaco non lo incontra?”

SARONNO – “Oltre al danno c’è anche la beffa dell’assordante silenzio dell’Amministrazione e quello delle voci che girano a mio carico assolutamente non veritiere”.
C’è tanta amarezza nelle parole di Luigi Marino il saronnese che vive tra l’ospedale e il centro sociale della Cassina Ferrara. Era un restauratore ma ha avuto alcuni problemi di salute e con un’operazione finita male si è ritrovato con una gamba amputata. Arrivato in Italia, anzi prima ancora di lasciare la Svizzera, ha chiesto l’aiuto del Comune ma malgrado diverse mail, lettere, appuntamenti con il personale dei Servizi Sociali e 4 richieste di incontro con il sindaco Alessandro Fagioli la sua situazione è più precaria che mai.
“Ho sentito diverse voci sul mio conto che rendono ogni giorno di questo periodo così difficile ancora più pesante – racconta Luigi Marino – Il Comune non mi ha dato dei soldi basti dire che solo l’altro giorno è arrivato il primo contributo da 100 euro e sono in città da luglio. E che dire della versione che io aspetto una casa popolare? Io vorrei solo un posto in cui stare finchè non mi verrà assegnata la pensione di invalidità. Vorrei un aiuto in un momento difficile. Parlo di un sostegno a livello burocratico e umano che in Municipio ho avuto solo dopo una montagna di richieste. Diciamo che ho incontro più ostacoli e risposte nel palazzo comunale”
E si concede anche una nota: “Ho chiesto 4 volte al sindaco un incontro e lui me l’ha negato dicendo che non sono saronnese. Malgrado per lo Stato italiano io abbia diritto ad avere qui la residenza e il Comune me ne abbia rilasciata una. E mi chiedo se domani venisse un cittadino straniero, che ne so uno svedese… si rifiuterebbe di incontrare anche lui?”
12102018