Modifiche allo Statuto: 100 emendamenti. “Bacchettate” su contenuti e metodo di lavoro
SARONNO – Ieri sera in consiglio comunale è iniziata l’approvazione delle modifiche allo statuto comunale. In realtà più che una serie di modifiche si tratta di un completo cambiamento del documento che stabilisce le norme fondamentali dell’organizzazione comunale.
A presentare il progetto è stato il presidente del consiglio comunale Raffaele Fagioli che ha presieduto la commissione che dal 2015 ha lavorato sul nuovo statuto. Gli obiettivi volevano essere quelli di aggiornare e semplificare il testo e se il numero di articoli si è ridotto sono state anche numerose le critiche, concretizzatesi in un centinaio di emendamenti, sono arrivate dall’opposizione a partire dal preambolo dove a far discutere sono state “le origine celto-insubri” l’assenza di un riferimento al cristianesimo ed anche all’Europa. Fagioli ha rimarcato come il nuovo statuto porti all’introduzione della figura del vicepresidente, ad una maggiore attenzione per i segni distintivi della città e al riconoscimento del volontariato tra gli istituti di partecipazione.
Ma soprattutto questa prima seduta in cui si sono affrontati gli oltre 100 emendamenti presentati è stata criticata per la scelta di gestione del dibattito. I tempi contingentati e la modalità di votazione del singolo emendamento (senza lettura e senza trattazione punto per punto con una discussione iniziale generale) hanno reso, come rimarcato praticamente tutti i membri di minoranza, la discussione poco funzionale e sicuramente poco comprensibile per i cittadini che seguivano il confronto.
Dura ad esempio l’analisi di Nicola Gilardoni del Pd: “Illustrando i lavori svolti per la revisione dello statuto, il presidente del consiglio ha sottolineato l’obiettivo di snellimento del testo e di semplificazione della lettura con passaggio da 14.000 a 8.000 parole rispetto alla versione precedente ma alla fine si è arrivati ad una maggiore confusione rispetto al testo vigente, minore comprensione soprattutto per i cittadini, che nel testo precedente avevano sicuramente la possibilità di comprendere meglio le funzioni ed i ruoli degli organismi comunali, maggiore burocratizzazione invece che semplificazione, con continui rimandi a ben 10 regolamenti di cui molti da rivedere o da scrivere ex novo”.
Altro nodo quello della partecipazione: il presidente Fagioli ha rimarcato l’intenzione del Comune di pubblicizzare il nuovo statuto anche con convegni e incontri ma solo dopo la votazione.
“Non c’è stata nessuna attivazione di un percorso partecipato – ha continuato Gilardoni – e di stimolo al confronto e al dibattito che manifestano ancora una volta l’idiosincrasia della Lega per la partecipazione e l’informazione. Con riguardo per esempio al tema “strumenti di partecipazione popolare” si sono enucleate le modalità di ascolto dei cittadini ma limitandole all’ambito consiliare scordandosi che la partecipazione è quella che parte dal basso e non quella calata dall’alto. I cittadini non sono sudditi, hanno dei diritti che vanno rispettati e devono essere messi nelle condizioni di esercitarli”.
Terminata la votazione degli emendamenti prima di mezzanotte la seduta è stata rinviata a giovedì 10 maggio per la votazione inerente allo statuto e quindi la discussioni delle mozioni.
09052018