Raffaele Fagioli: “Si al consiglio comunale aperto ma la richiesta dei cittadini non è valida”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota del presidente del consiglio comunale Raffaele Fagioli in merito alle due richieste di consiglio comunale aperto arrivate nelle ultime settimane in Municipio.
“Il vivace dibattito sull’argomento green way, Ciclo Metropolitana Saronnese, abbattimento dei ponticelli ferroviari di Via Filippo Reina e Via don Luigi Monza ha portato all’attenzione della cittadinanza diverse iniziative. Tra queste, due toccano da vicino il consiglio comunale da me presieduto: una richiesta di consiglio comunale aperto, attivata mediante una raccolta firme ed una successiva richiesta di consiglio comunale aperto da parte di sette consiglieri comunali.
Per la seconda il Regolamento prevede lo svolgimento dell’assemblea entro 30 giorni a partire dal 7 novembre, giorno di protocollazione della richiesta.
Per la prima invece è prevista una procedura più articolata a partire dalla modalità di raccolta, autentica e consegna delle firme fino alla verifica del Segretario Generale in merito alla correttezza procedurale e sui contenuti.
Come si evince dal parere del Segretario Generale, pur essendo il contenuto della richiesta di consiglio comunale aperto ammissibile e nell’interesse generale, la raccolta firme non può essere considerata valida ai fini della richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto.
Gli errori procedurali e formali, descritti dal segretario generale, sono molteplici e li riassumo di seguito:
– quanto depositato al protocollo non riporta l’indicazione delle generalità di un rappresentante dei sottoscrittori né di un rappresentante supplente
– le firme non risultano autenticate da un consigliere comunale né da altro pubblico ufficiale
– alcune firme non risultano conformi essendo carenti di indirizzo ed in alcuni casi non sono residenti a Saronno
– è errato il destinatario della raccolta firme
– nella documentazione non è indicata l’esatta intitolazione dell’ordine del giorno
Per concludere evidenzio che i moduli utilizzati per la raccolta firme non rispettano quanto previsto in materia di trattamento di dati sensibili (c.d. Legge sulla Privacy) essendo carenti di un esplicito richiamo alla finalità, modalità e trattamento dei dati stessi. Inoltre i dati raccolti risultano sovrabbondanti rispetto a quanto previsto all’Art. 46 comma 2 del Regolamento per il Consiglio Comunale, avendo i promotori raccolto e riportato numeri di telefono e/o email dei firmatari.
08112017