Brexit, Francesco Licata: “Senza Gran Bretagna Europa… meno Europa”

Quello che più mi colpisce della Brexit è vedere come si sia espressa la città di Londra, che con la punta del 75 per cento di “remain” (rimanere) della City, ha votato convintamente per rimanere nella Ue, piuttosto che Gibilterra che con il suo 95 per cento di “remain” ha urlato la sua voglia di Europa e come invece si siano espresse le zone più rurali dell’Isola britannica con la loro volontà di “leave” (lasciare) la Ue.
Sorprende come in Scozia, con le sue storiche pulsioni indipendentiste, sia prevalso lo spirito fortemente europeista mentre invece per gli Inglesi sia prevalso il no. Un Paese spaccato in due dove non è risultato credibile il premier Cameron, che dopo decenni di anatemi contro l’Europa ne ha appoggiato invece la permanenza, e dove è evidente la nettissima frattura tra classi sociali, sintomo e sinonimo evidentemente di un fallimento, soprattutto della politica. A corollario di questa rottura c’è anche il profilo ultrasessantenne “leaver”, ovvero di colui che voleva uscire, che testimonia la scelta poco lungimirante fatta dai nritannici. Quello che mi rimane è che senza Gran Bretagna l’Europa sarà meno Europa e non sono contento di ciò, per nulla.
24062016