Profughi, Sel: “Fagioli non dovrebbe incrementare la cultura dell’odio”
Inizia così la nota inviata dalla sezione cittadina di Sinistra Ecologia e Libertà in merito all’arrivo di 32 profughi nell’ex sede staccata del GB Grassi in via Buozzi.
“Il flusso ininterrotto verso l’Europa di esseri umani disperati provenienti dai teatri di guerra dell’Africa e del Medio Oriente per sfuggire ai bombardamenti, ai massacri, alle malattie e alle carestie è destinato a crescere e a durare ancora per molti anni. Non si tratta di un’emergenza improvvisa e transitoria, ma di una nuova e lunga fase della vita civile del nostro continente.
Certo tutto questo non si risolve solo accogliendo una piccola parte di queste persone ma ognuno di noi può e deve fare qualcosa. Già a Saronno sono stati accolti, in passato gruppi di migranti, senza che fossero evidenziati particolari problemi. Quindi questa comunità ha già vissuto esperienze di solidarietà. Perché non ricordarlo e valorizzarlo?
In questo senso crediamo sia da apprezzare la lettera aperta firmata da “Cristiani saronnesi” in cui si rileva “ti accogliamo volentieri, … perché sei una persona umana”. Siamo con loro.
Riteniamo invece stridenti le dichiarazioni del Sindaco che appella i nuovi arrivati come “clandestini”.
In Sindaco è il responsabile dell’Istituzione cittadina, deve rispettare le leggi dello Stato prima della coerenza ideologica al suo partito e soprattutto non dovrebbe contribuire, ad incrementare le culture dell’odio a creare false preoccupazioni nella sua comunità.
Così recita l’articolo 10 della nostra Costituzione sulla quale anche il sindaco ha giurato“lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge”. Sindaco sono profughi non clandestini! E’ bene che un sindaco si attenga alla Costituzione.
Per un paese che ha ben conosciuto la storia dell’emigrazione, con i duri sacrifici all’estero di molti dei suoi figli, sarebbe davvero una triste prospettiva quella di sbarazzarsi della propria memoria e di voltare le spalle a dei ragazzi capitati in mezzo a noi soltanto per fuggire da incombenti pericoli di morte e atroci sofferenze.
Il sindaco in questi giorni ha ancora ribadito che i cittadini saronnesi “ hanno fatto una precisa scelta politica che abbiamo il dovere di rispettare”, quindi profughi non devono venire. Certo, lui è responsabile dell’attuale maggioranza ma non può non tenere conto dei molti cittadini (solo il 20% degli elettori circa ha votato realmente la sua maggioranza) che sono invece disponibili alla solidarietà verso chi soffre verso chi è profugo.
Ci riconosciamo nel monito espresso dal Prefetto di Varese in questi giorni quando, fra l’altro, invita a trovare una soluzione, e ricorda anche il fatto che la struttura proposta per l’ospitalità è privata e senza costi per l’amministrazione comunale.
Saronno non merita di essere trasformata dal suo sindaco in una comunità disumana.
04042016