Dopo l’Anpi, le donne: mobilitazione rosa contro l’evento di arti marziali al Paladozio
SARONNO – Si sta diffondendo in queste ore su Facebook l’appello per chiedere alle donne saronnesi di firmare la lettera con cui chiedere all’Amministrazione comunale “il ritiro delle autorizzazioni comunali alla “giornata da combattimento dedicata alle nostre donne organizzata da un’organizzazione di estrema destra il 15 novembre al Paladozio”. Un appello già lanciato da Anpi e da diversi partiti saronnesi Pd, Tsipras, Sel, Rifondazione comunista e dalle liste civiche tu@Saronno e Saronno bene comune
La missiva, intitolata “Violenza sulle donne: oltre al danno la beffa!” parte con un excursus in cui spiega in cosa consiste l’evento: ” Il prossimo 15 novembre a Saronno potrebbe tenersi con il patrocinio del comune di Saronno e in una struttura pubblica comunale (il PalaDozio) una “giornata di sport da combattimento dedicata alle nostre donne” promossa dall’organizzazione “The Wolf of the Ring”. L’occasione è volutamente concomitante con la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre e questo ci sembra davvero una beffa. “The Wolf of the Ring”, come pure la partner dell’iniziativa “Bran.Co. – Branca comunitaria onlus” sono in realtà una mera copertura di organizzazioni di estrema destra”.
Dopo aver sollevato diverse perplessità sugli ideali del gruppo e su qualcune persone coinvolte nel progetto la missiva prosegue: “Inquieta il riferimento alle “nostre donne” a cui sarebbe dedicata la giornata sportiva, che malcela il suo reale significato razzista e patriarcale. La violenza su noi donne (ricordiamo che oltre un terzo delle donne italiane fra i 16 e i 70 anni ha subìto violenza fisica o sessuale almeno una volta nel corso della vita) avviene per oltre il 70% tra le mura domestiche per mano di mariti, compagni o parenti maschi (102 donne uccise in ambito domestico su 137 nel 2014).Solo la consapevolezza delle donne a sottrarsi al ruolo di vittime e con l’aiuto di altre donne potrà cambiare questo crudele stato di cose!”.
Da qui l’appello all’Amministrazione: “Chiediamo che si ritiri ogni autorizzazione per questa manifestazione. Alle donne saronnesi chiediamo di mobilitarsi perchè non si usi il pretesto della violenza sulle donne per questo tipo di propaganda”.
Per firme ed adesioni è possibile scrivere a reteedonneno15novembre@gmail.com oppure cercare su Fb l’evento “Not in my name!Violenza sulle donne: oltre al danno la beffa”.
20102015
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Commenti
Questa mobilitazione è troppo anche per me, che pure sono forte di stomaco .
addio
Caro anonimo,
grazie della segnalazione sul sito…ma sono ancora in grado di googlare e trovarlo da me.
Il punto non cambia.
Sarebbe il caso di scindere le posizioni.
Di che cosa stiamo parlando ?! Non ci piace l’associazione e non vogliamo darle spazio (perché questo è il succo di queste lamentele sull’evento!) ?!?! Va benissimo, critichiamo l’associazione ma limitiamoci a parlare di questo e basta. Non trattiamo però le arti marziali come qualcosa di “offensivo” per la donna o come la causa di tutti i mali ! E’ ridicolo !
Ma se anche la loro “natura politica” fosse quella richiamata, possibile mai che non siamo capaci di accettare che una persona/associazione che non ci piace e non condividiamo sia comunque in grado di fare una cosa buona o che possa comunque avere un valore o un’idea identico al nostro ?!?
Il senso della giornata contro la violenza sulle donne così come quello di tutte le giornate “a tema” è quello di ricordare che ci sono dei valori universali che prescindono dalla parte politica, dalla razza, dal sesso, dalla cittadinanza. Il “no” alla violenza sulle donne è un “no” che deve arrivare da tutte le parti e che anzi assume ancora più valore proprio quando arriva da chi meno te lo aspetti.
Ci sono dei principi e delle idee che tutti condividiamo ed è su quelli che dovremmo lavorare per superare le spaccature. Se provassimo a cercare i punti in comune con chi ci è seduto di fianco anziché quelli di rottura, faremmo un grande salto di qualità.
Sono i pregiudizi che hanno fatto e fanno gli esiti tragici.
Mi pare che siano più i pregiudizi politici e l’ignoranza sportiva a parlare che non altro.
Non conosco le due associazioni coinvolte e non mi interessa che tendenze politiche abbiano, ma a me l’evento sembra invece un’iniziativa carina. Mi pare che la manifestazione potrebbe essere utile a dimostrare che la “violenza” deve essere confinata ad un ring e ad un’attività controllata e consapevole come quella sportiva.
Più che come una beffa alle donne, la vedo come un invito a reagire e difendersi, magari imparando proprio un’arte marziale per acquisire soprattutto sicurezza in se stesse.
Ritengo invece offensiva questa protesta per tutti gli atleti e le atletE (perché sono tante!) che praticano questa disciplina e che hanno un rispetto per il prossimo ben più alto della maggior parte delle persone in giro !
Sarebbe il caso di distinguere i “picchiatori” da chi invece pratica le arti marziali !
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http://www.wolfofthering.it/ visto che non ci arrivi e leggi con attenzione a chi sono collegati, ad esempio a una onlus che si chiama Bran.co oppure che organizza incontri su marzialità, rispetto, appartenenza, sacrifici e devozione. Poi se uno non ci arriva, non si può fargliene una colpa….oppure fa finta di niente o peggio apprezza, come d’altra parte la storia avrebbe dovuto insegnarci con esiti tragici
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Anonimo, tu che “ci arrivi”,
ti prego spiega anche a noi poveri stolti cosa ci sarebbe di tanto rimarchevole nella marzialità, nel rispetto, nell’appartenenza, nel sacrificio o nella devozione.
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sinistra per le donne SI
destra per le donne NO
…… logico…