Primo consiglio comunale: cronaca e stoccate di Gilli su FB
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Dal Consiglio Comunale in corso: omesso l’inno nazionale, si passa all’elezione del Presidente del Consiglio. Che la maggioranza voglia uno dei suoi è comprensibile; ma che la Lega Nord imponga il fratello del Sindaco appare surreale. Nemmeno ai tempi in cui Saronno aveva un feudatario… Si incomincia esagerando. Possibile che tra 16 Consiglieri di maggioranza non ci fosse nessuno degno al di là di un fratello convivente? Mah… c’è da restare perplessi… Un Consiglio Comunale non solo monocolore, ma pure monofamiliare. Che novità!
Il regno dell’ambiguita’: il Consigliere Volonté siede tra i banchi della maggioranza, ma pretende di far parte della minoranza, anche se due suoi sodali sono stati nominati assessori. La Lega sorprende: ha tra i suoi Consiglieri 2 mariti e 2 mogli, sindaco e presidente del Consiglio fratelli… Adesso pretende di decidere anche chi debba far parte della minoranza… Mala tempora currunt….
Non il regno, ma l’impero dell’ambiguita’: De Marco, per Forza Italia, si proclama di centrodestra e guarda malinconico i banchi della maggioranza. Perché, allora, non si accomoda anche lui con la maggioranza, al pari di Volonté? Sì, Fi non ha avuto l’assessorato promessole, ma non si sa mai… Anche Unione Italiana si colloca nel centrodestra, ma non si vergogna di stare all’opposizione: un moderato non deve per forza allearsi con chi vagheggia l’indipendenza della Padania….
Il Sindaco rinuncia di fatto al discorso: rilegge l’introduzione del suo programma elettorale… Che siamo venuti a fare? Ce l’avrebbe potuto spedire per email. Il Consiglio conta nulla…. Si sbizzarrisce sulla città metropolitana, come se fosse il principale problema di Saronno…. Vabbe’, aspettiamo fiduciosi… Ormai tutto è sicurezza…
In aula. Grande spazio nei banchi dell’opposizione, si sta comodissimi. Dall’altra parte, è rimasto un solo posto libero, dopo la dinastica elezione a Presidente del Consiglio del Presidente-fratello ed il “naturale” passaggio di SAC alla maggioranza (ruotino di scorta per una Lega autosufficiente ed autoreferenziale, che sa ricompensare ampiamente i caudatari – ma mettendo sapientemente zizzania anche tra di loro, furba edizione moderna del detto “divide et impera”). Strapuntino palesemente ambito, con Forza, nonostante gli schiaffi già ricevuti. Tra il pubblico, folta rappresentanza dei Popolari Riuniti; più numerosi dei loro elettori; nostalgici di scranni di cui sono a digiuno da lustri… Bravo il Sindaco, che garbatamente e con molta buona educazione è riuscito a non dire niente, rinviando al su programma ben noto. Esempio di sintesi (o di null’altro da dire?). Peccato, invece, per l’inno nazionale: il giovane Segretario leghista ha annunciato che non lo si suonerà più all’inizio delle sedute; ripeterlo così spesso significherebbe sminuirlo, sostiene. Proporremo il “Va pensiero”: ci si aspettano entusiastici applausi padani. Il buon giorno si vede dal mattino (in questo caso dalla sera)… Vedarèmm (tanto per adeguarci al nuovo clima…).
04072015