Ex Seminario: sfondate cassette postali e citofoni

SARONNO – Degrado e vandali all’ingresso dell’ex Seminario: nelle ultime settimane ignoti si sono accaniti contro la portineria dello stabile che si affaccia sulla traversa di viale Santuario.
Chi passa davanti all’ingresso dell’edificio può vedere: cassette della posta sfondate, citofoni strappati, plafoniere sbriciolate e decine di scritte.
E’ evidente come la posizione isolata e il fatto che la palazzina in viale Santuario ancora inutilizzata malgrado l’impegno di Aler e Amministrazione di cambiarne la destinazione per rispondere alle esigenze abitative saronnesi abbia favorito l’azione dei vandali.
Ormai la portineria è stata così danneggiata da richiedere un forte intervento di manutezione, oltre alla sostituzione di tutte le cassetta della posta e dei citofoni prima dell’arrivo dei nuovi inquilini.
Ma qual’è la storia di questa struttura? Tutto è iniziato nel 2008 quando, dopo 8 anni di abbandono, l’allora amministrazione guidata dal sindaco Pierluigi Gilli aveva deciso di trasformare la foresteria dell’ex Seminario, dietro al palazzo dell’Insubria, in un residence per fuorisede, dagli studenti ai lavoratori pensando soprattutto ad infermieri e rappresentanti delle forze dell’ordine. Il Comune di Saronno aveva ceduto ad Aler il diritto di superficie per 75 anni, in modo da permettere all’ente di ristrutturare interamente l’edificio. Una maxi operazione da 3,7 milioni di euro. Con la riqualificazione sono stati creati 48 mini alloggi con 75 posti letto: sono bilocali con uno o due posti letto. Terminati lavori è stato attivato un bando per accedere alla graduatoria, scaduto a metà dicembre 2012, a cui però non ha però risposto nessuno. Per partecipare era necessario risiedere almeno a 30 chilometri da Saronno ma probabilmente a scoraggiare sono stati i prezzi 600 euro per la doppia e 450 per la singola. Visto l’assenza di persone interessate e alla luce dell’emergenza abitativa in corso in città, l’Amministrazione si è adoperata per trovare un nuovo uso. Viste le ridotte dimensioni degli alloggi il Comune aveva pensato a quelle categorie, giovani coppie, anziani soli o magari divorziati che faticano a trovare una risposta nella graduatoria di case popolari. Si è scelta la formula del canone moderato, aiutando quella categoria di cittadini che si trova spesso sul fondo dalla classifica e che difficilmente riesce ad avere accesso ad un alloggio. E’ stato predisposto il bando ma in attesa che l’iter si concluda la palazzina è ancora intuilizzata.
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15062015