Per Uboldo: “Nettezza urbana, meno giri ma stessi costi”
“Correva l’anno 2012, il giorno era il 24 maggio, e l’assessore comunale all’Ambiente, Matteo Pizzi, postava sul blog del gruppo di maggioranza la notizia intitolata “Tarsu: chi paga?” Citando una tesi di laurea svolta in collaborazione con l’Università Bicocca di Milano in Scienze ambientali, l’assessore dimostrava, numeri alla mano, come la frequenza settimanale dei ritiri dei rifiuti differenziati (carta, plastica, vetro) fosse sovradimensionata per Uboldo e come fosse necessario ridurre i passaggi da una volta la settimana a una volta ogni due settimane. L’assessore annunciava, quindi, che nel 2013 sarebbe scaduto l’appalto con Econord stipulato nel 2009 dal Commissario prefettizio, che “ci fa spendere, per come è strutturata la raccolta attuale, oltre un milione di euro” – viene ricordato nel comunicato – Occorreva dunque, secondo l’assessore, prevedere con il nuovo appalto di ridurre la frequenza dei giri di raccolta”.
Ciò dovrebbe ridurre la quota di Tarsu per i costi di raccolta e trasporto. Meno costi dovrebbe equivalwere con la riduzione Tarsu. Non ci vuole un economista, spiegava l’assessore Matteo Pizzi. Nel 2013 il Comune di Uboldo affiggeva dei manifesti intitolati “Distribuzione sacchi 2013” che annunciava un minor numero di sacchi a disposizione dei cittadini a seguito della riduzione dei giri di raccolta differenziata. E si chiudeva con un annuncio:“Meno giri=meno costi”.
Ora, analizzando il nuovo appalto per il “Servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e pulizia meccanizzata delle strade comunali” della durata di 5 anni (dal 2013 al 2018) si notano sicuramente servizi in più rispetto all’appalto precedente (2009-2012). Lo smaltimento e il trattamento-recupero dei rifiuti raccolti, la fornitura alle utenze dei contenitori e dei sacchi per la raccolta differenziata, la raccolta rifiuti in occasione di feste e sagre e nella pulizia meccanizzata delle strade vie è ora anche la via IV Novembre che prima era di competenza provinciale. Vero è che però sono diminuiti i giri di raccolta di carta e cartone, vetro e lattine, plastica: da una volta la settimana a una volta ogni due settimane.
Ebbene a fronte di queste variazioni la base d’asta dell’attuale appalto è di 865 mila euro l’anno più Iva, mentre quella del precede appalto era di 525 mila euro l’anno più Iva. Teniamo pure conto dei servizi in più (ma anche di quelli in meno), dell’aumento dei prezzi, dell’inflazione e di tutto quello che vogliamo, ma alla fine, anche volendo venire incontro al Comune, il costo al massimo non è diminuito rispetto al precedente appalto. E allora: visto che ad Uboldo invece della “casalinga di Voghera” c’è la famosa “zia dell’Ago”, chiediamo alla “zia dell’Ago” che ragionamento ha fatto? Forse sarebbe servito proprio un economista. E l’annuncio meno giri=meno costi? Una bufala!
Certo qualcuno obietterà: ma io pago di meno adesso. Sì è vero qualcuno paga di meno e qualcuno paga di più perché la Tari a differenza della Tarsu tiene in conto anche il numero degli occupanti l’alloggio e non solo la metratura. Ma il costo totale del servizio non è affatto diminuito. Ancora una volta le previsioni di questa Amministrazione erano un “tantino” sbagliate. E siamo sempre in attesa della famosa tessera magnetica per accedere alla piazzola di raccolta rifiuti. Era prevista nell’appalto 2009-2012; era stata annunciata sull’ecocalendario del 2014 come sicura entro aprile 2014; è stata prevista nel Programma elettorale di Uboldo al centro. Speriamo che prima o poi arrivi.
11102014