E’ finita la guerra degli amaretti: definitiva assoluzione per la Paolo Lazzaroni
La battaglia legale era iniziata con una serie di accuse mosse dalla D. Lazzaroni, allora di proprietà del Gruppo napoletano Ragosta, in merito ai caratteri e ai marchi usati dell’azienda saronnese. Sono seguite diverse udienze fino al gennaio 2012 quando la posizione della Paolo Lazzaroni & Figli è stata definita con la completa archiviazione di tutti i capi di incolpazione. Nel giugno scorso il giudice monocratico Piera Bossi aveva disposto un proscioglimento predibattimentale, assolvendo completamente e definitivamente l’azienda nel merito ovvero ribadendo che la Paolo Lazzaroni & Figli non aveva mai commesso nessuno dei reati per cui era stata indagata, inclusa l’accusa di contraffazione e uso di segni mendacei.
Il sistema italiano, però, prevede uno “sdoppiamento” della posizione in sede penale fra l’azienda e legale rappresentante, Paolo Lazzaroni. In occasione dell’archiviazione della posizione dell’azienda, il pubblico ministero aveva chiesto la completa archiviazione anche della figura del legale rappresentante. Il gip aveva accolto l’archiviazione dei capi di incolpazione più gravi (inclusa la contraffazione) rinviando invece a giudizio la persona fisica, ossia Paolo Lazzaroni, per la sola accusa dell’uso di segni mendacei.
L’assoluzione con formula piena, arrivata nella giornata di ieri, per l’ultimo capo d’imputazione a carico di Paolo Lazzaroni, pone fine ad una lunghissima vicenda giudiziaria in cui non sono mancati clamorosi colpi di scena come il sequestro, in supermercati e duty free, delle confezioni di biscotti e amaretti del marchio saronnesi disposta dal tribunale di Busto Arsizio nel 2010.
25032014