L’appello dei genitori delle paritarie:”Diamo l’opportunità ai saronnesi di frequentare le scuole cittadine”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo in versione integrale l’intervento di Renato Cattaneo, portavoce di alcuni genitori delle scuole paritarie saronnesi che, durante il consiglio comunale aperto dedicato alle scuole che si è tenuto lunedì sera, hanno richiesto “in quanto cittadini di Saronno che pagano le tasse a Saronno, di non vedersi scavalcati nella scelta della scuola secondaria di primo grado da alunni di fuori città, solo perché questi frequentano una scuola primaria facente parte dell’istituto comprensivo“.
Siamo un gruppo di genitori di alunni che frequentano le scuole paritarie primarie del Comune di Saronno.
Vorremmo condividere una riflessione in merito all’attuale situazione degli studenti saronnesi e delle scuole saronnesi, con particolare riferimento agli attuali criteri di ammissione alle scuole secondarie di primo grado.
C rifacciamo in primo luogo alle vigenti disposizioni e normative legislative statali, regionali e comunali e al ruolo che le Amministrazioni Locali esercitano, in particolare alle azioni di supporto volte a promuovere e sostenere la coerenza e la continuità in verticale e orizzontale tra i diversi gradi o ordini di scuola.
In quanto genitori, ci sentiamo anche noi chiamati a contribuire alla determinazione dei criteri sui quali impostare il quadro educativo complessivo delle generazioni future. Riteniamo infatti che tali criteri non possano prescindere dall’elementare ambito familiare come prioritario rispetto a qualsiasi tipo di sovrastruttura ideologica che annienta la persona e sconfigge qualsiasi ipotesi di libertà della scelta educativa.
Tanto che anche la recente circolare del Ministero dell’Istruzione afferma che “l’iscrizione costituisce per le famiglie un importante momento di decisione relativo alla formazione dei propri figli, rappresentando una rilevante occasione di confronto ed interlocuzione con le istituzioni scolastiche, finalizzata ad agevolare e favorire una scelta pienamente rispondente alle esigenze degli studenti in una prospettiva orientativa”.
Come ha richiamato di recente in un articolo il Consigliere Delegato alla Scuola Oriella Stamerra, la scuola saronnese, come gran parte del territorio a noi prossimo, vive di un contesto difficile al quale lavorare attraverso la partecipazione. Partecipazione che può essere tale solo se anticipata dall’ascolto e dalla considerazione delle domande alle quali chi è della nostra città attende risposte.
La legge attribuisce alle Amministrazioni Comunali l’importante aspetto dell’organizzazione della rete scolastica, per consentire di individuare le condizioni che meglio rispondono alle esigenze territoriali. È pertanto opportuna la necessità di un’aperta ed efficace collaborazione tra le scuole e gli Enti locali, perché l’una non può fare a meno dell’altra, come auspicato anche nella Circolare Ministeriale sopra citata. Nelle premesse di tale circolare, in cui sono menzionati inoltre i criteri di precedenza deliberati dai singoli Consigli di istituto, si evidenzia che gli stessi debbano rispondere a principi di ragionevolezza, quale quello della vicinorietà della residenza dell’alunno alla scuola o quello costituito da particolari impegni lavorativi dei genitori. In quest’ottica, l’eventuale adozione di criteri che non tengano conto di esigenze personali, professionali e /o contingentali appaiono non del tutto rispondenti alle esigenze della nostra città.
Alla luce di quanto esposto chiediamo al sindaco Luciano Porro e all’assessore alle Culture Cecilia Cavaterra e al Comune
1) di riaffermare che il principio fondamentale in ambito educativo sia garantire alle famiglie la libertà di scelta della scuola;
2) di riaffermare e compiere tutte quelle politiche che riaffermino il principio che l’organizzazione scolastica saronnese così come ad oggi paventata dimostra la sua totale irrazionalità al punto che molti abitanti di Saronno saranno costretti ad “emigrare” scolasticamente in altri paesi perché non troverebbero posto nelle scuole della propria città, negando così alla Amministrazione Comunale quella funzione primaria di garanzia di un servizio ai propri cittadini;
3) di richiedere pertanto alle varie Direzioni scolastiche di Saronno di rivedere, richiamandoli sia a principi di collaborazione imprescindibili sopra evidenziati , sia sulla base delle nuove osservazioni presentate da genitori fuori dal loro ambito, i criteri di ammissione deliberati dai rispettivi Consigli d’Istituto, prevedendo come principio fondamentale la residenza e riconoscendo la verticalità come valore aggiunto e non assoluto ed esclusivo;
4) di riaffermare che la scuola come realtà “pubblica” doverosa per la crescita dei propri figli non coincide con la sola scuola statale, ma, essendo un bene comune come affermato dal Consigliere Delegato Comunale, è pubblico in quanto vale per tutto quanto serve il popolo;
5) di attivarsi per impegnarsi, anche attraverso il ”tavolo di lavoro” più volte citato dal Consigliere Delegato, a garantire la possibilità che le famiglie di Saronno possano continuare a mandare i propri figli nelle scuole presenti nella propria città e così mantenere l’affezione e il rapporto con la propria realtà, aspetto fondamentale per una crescita matura della società.
12022014