Undici piante di marijuana nella sala hobby: invalido 33enne nei guai

SARONNO – Nella sala hobby nella zona garage del condominio nella periferia sud della città in cui vive con la famiglia aveva costruito due vere e proprie serre nascoste in armadi da campeggio. Servivano per le 11 piante di marijuana che crescevano rigogliose grazie ad un sistema di illuminazione e riscaldamento creato ad hoc come l’impianto di ventilazione studiato per disperdere l’odore.
E’ lo “stupefacente” giardino segreto allestito da un 33enne invalido che, oltre al proprio pollice verde, poteva contare su tutto il necessario per trasformare le foglie delle sue piante in dosi di marijuana pronte ad essere vendute nei plessi scolastici del Saronnese
Ed effetivamente le indagini sono partite proprio dalle scuole cittadine dove i carabinieri hanno saputo della presenza di un “produttore” locale. Così l’altro giorno si sono recati nell’abitazione in via Petrarca dove il 33enne vive con i genitori. In casa non c’era nulla ma nella sala hobby i miliari hanno trovato tutti gli attrezzi necessari per produrre e commercializzare la marijuana. Oltre alle 11 piante c’era anche tutto quel che serviva per farle crescere, dai fertilizzanti al concime, dalle lampade ad un ventilatore con un maxi tubo collegato all’esterno per disperdere l’inequivocabile odore sprigionato dalle piante. Se gli armadi contenevano le essenze, sparsi per la sala hobby c’erano involucri con foglie in essicazione, sacchetti con marijuana già pronta alla vendita tra cui 31 dosi confezionate singolarmente nella carta stagnola nascoste su un tavolino di vimini nella scatola di un cellulare.
Proprio il telefono del 33enne è ora al vaglio delle forze dell’ordine che stanno cercano di ricostruire la sua attività. Al momento è accusato di produzione, al fine di spaccio, di sostanze stupefacenti. Un’attività testimoniata dai 362 grammi di marijuana pronta ad essere consumata recuperata nella sala hobby. L’uomo è ora ai domiciliari visto che, in considerazione delle sue condizioni di salute, il gip ha preferito una misura alternativa al carcere.
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28102013