Fagioli, Restelli, Sinelli al presidio Riva acciaio

SARONNO – Pubblichiamo la nota inviata dalla Lega Nord in merito alla crisi della Riva Acciaio.
“L’Acciaieria Riva è una delle aziende storiche di Caronno Pertusella e di tutto il saronnese, tra le migliori del paese, in grado di dare lavoro a centinaia di persone nel rispetto di tutte le normative – esordisce Matteo Sinelli, Segretario Lega Nord Caronno Pertusella – è inaccettabile che azienda e lavoratori debbano pagare le conseguenze di errori compiuti in Meridione. Chi ci va di mezzo sono proprio i lavoratori degli stabilimenti sani e in regola. Per questo motivo ci sentiamo di difenderla prima di tutto come cittadini e come rappresentanti della comunità e del territorio. Per quanto ci concerne, faremo il possibile per portare le voci dei lavoratori in protesta ai nostri rappresentanti nelle istituzioni.”
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’intervento di Daniela Restelli, consigliere comunale Lega Nord – Il Domani, Oggi di Caronno Pertusella: “Condividiamo l’indignazione dei lavoratori per questa situazione paradossale in cui l’azienda è florida ed è pienamente sul mercato ma è costretta a fermare la produzione per colpa di una sentenza. E’ ancora più paradossale che i problemi sono sorti a Taranto, ma in Meridione il lavoro continua, mentre in Lombardia, Piemonte e Veneto i lavoratori sono finiti in mezzo alla strada dalla sera alla mattina. Ci chiediamo da che parte stiano lo Stato e la Magistratura. Prima avrebbero dovuto garantire il lavoro alle migliaia di lavoratori onesti e poi avrebbero dovuto punire gli sbagli. Ogni giorno muoiono o scappano dall’italia imprese e attività vessate da tasse, burocrazia e concorrenza straniera sleale; la nostra Acciaieria, che riesce invece a rimanere competitiva sul mercato, viene stroncata in altro modo. Qualche dubbio sorge spontaneo: da che parte sta chi comanda?”
Della delegazione leghista faceva parte anche l’ex assessore provinciale alle Politiche del Lavoro e segretario del Carroccio saronnese Alessandro Fagioli: “Sono anni che i lavoratori percepiscono un sistema legislativo che non tutela il sistema produttivo decapitato dalla globalizzazione. Tra i lavoratori c’è il sentore di un atto di “svendita totale” delle attivita’ produttive locali a favore di soggetti estranei alle nostre comunita’. Ims, ANovo, ArredoTecnici Villa, ma anche il recente passato con la Induplas di Varese sono tra i casi piu’ eclatanti di aziende potenzialmente recuperabili, ma che le leggi non hanno permesso di tutelare appieno. E’ impensabile bloccare, a cuor leggero, il lavoro, lo stipendio e quindi la vita di 163 famiglie del Saronnese per cause che risiedono nell’ italia borbonica. E’ giunto il momento in cui gli amminstratori locali urlino a gran voce che noi non siamo “sudditi” dello Stato, ma siamo cittadini dei nostri Comuni a costo di creare delle contrapposizioni. Uno Stato che opera contro i cittadini che lo costituiscono non ha piu’ titolo per governarli …e domenica ricorre l’anniversario della dichiarazione d’Indipendenza della Repubblica Federale Padana”.
(foto archivio)
14092013