“Resistono” con un presidio: sfratto rinviato

SARONNO – Sui social network di collettivi, centri sociali e gruppi anarchici è il tema del giorno: in rete nelle ultime ore si sta parlando molto di Saronno, di uno sfratto che sarebbe andato a monte a seguito della mobilitazione di un gruppo di saronnesi, che si sarebbero presentati alla porta, prima dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario, spingendolo a cambiare idea. Tutto rinviato, se ne riparlerà il mese prossimo.
“In tempi di crisi per le persone diventato sempre più difficile sostenere la spesa di un mutuo o un affitto – si legge nel comunicato a firma “Solidali e complici contro gli sfratti”, rimbalzato su vari siti nel web – Come risposta a questa situazione si ha un po’ in tutta Italia un aumento esponenziale del numero di sfratti. Non solo nelle grandi città è fenomeno ormai tristemente noto: anche nei piccoli comuni, dove, a volte, le amministrazioni riuscivano a tamponare l’emergenza abitativa, le famiglie sotto sfratto sono in aumento. Ed è questo il caso di Saronno. In questo contesto si sta portando avanti un discorso di resistenza agli sfratti come pratica diretta per difendere la propria casa attraverso l’autorganizzazione con amici e solidali. Pratica sempre più diffusa, in alcune città diventata un vero e proprio problema di ordine pubblico; la “resistenza allo sfratto” ha permesso a molte famiglie di non perdere l’unico tetto disponibile”.
Questa la premessa di quanto poi accaduto a Saronno nei giorni scorsi:”Venerdì 22 febbraio abbiamo organizzato insieme ad una famiglia un presidio antisfratto davanti alla loro abitazione. Fin dalla mattina amici e solidali hanno atteso l’arrivo dell’ufficiale giudiziario che si è presentato con molta calma nel pomeriggio. Erano presenti anche i proprietari dell’immobile… Questa volta però la presenza dei solidali ha fatto sì che lo sfratto venisse rinviato ad aprile… Questo vuole essere un resoconto di questa prima esperienza di lotta allo sfratto che abbiamo avuto qui a Saronno…”
Ad inizio gennaio, in città, si era verificato il caso di una famiglia, assegnataria di una casa popolare, sfrattata prima che l’appartamento comunale fosse disponibile: in quel caso l’intervento del Comune aveva consentito di tamponare l’emergenza.
070313