Pozzi:”Il caffè solidale? Una propaganda che andava contenuta”

Ecco la nota integrale
Desidero fare alcune mie modeste considerazioni sul caso del bengalese rapinato in Saronno qualche tempo fa.
Sulla stampa locale in questi ultimi giorni sono apparsi molti articoli, una decina, sul mortificante tema dello sventurato bengalese rapinato.
E’ stata una azione disgustosa e da bollare senza mezzi termini.
Mi fa quindi molto piacere che ci sia stata una bella azione di solidarietà, ma … giornalmente e per 365 giorni all’anno numerose associazioni sociali ed umanitarie saronnesi e decine e decine di volontari di Saronno operano per dare una mano a tante situazioni difficili sia in città che in altri Paesi, destinando anche somme elevate di denaro.
Sono organizzazioni o persone che lavorano spesso nell’anonimato o faticando a far apparire sui media le proprie iniziative umanitarie o le proprie campagne di raccolte fondi.
Per non parlare nello specifico di quell’amico che sta vivendo da anni proprio in Bangladesh per cercare di dare il suo apporto “a monte” alla soluzione dei problemi economici e sociali di questa bella nazione asiatica.
In questo caso invece la notizia è apparsa in vari comunicati (e sembra anche nella TV nazionale) e soprattutto si è enfatizzato che in riferimento era l’“Eni Caffè” ed il suo titolare, politico locale.
Mi si perdoni, magari mi sbaglierò, ma ho proprio avuto la sensazione che ci sia stata un buona dose di propaganda, che forse poteva essere contenuta.
O… è sempre colpa della stampa?
Mi auguro che questa generosità dei saronnesi, più volte manifestatasi e per diverse necessità, possa continuare a dare i suoi frutti anche per tutto il 2013.
E’ il mio auspicio in un momento particolarmente difficile per chi ha più bisogno.
Buon 2013 di solidarietà.